«Caro Presidente della Repubblica, Caro Presidente del Consiglio, Carissimo Papa Francesco, bisogna far sì che i nostri figli non siano più visti come “malattie da normalizzare”, ma comepersone cui dev’essere riconosciuto e garantito il pieno diritto ad apprendere, ad agire, partecipare, decidere… In una sola parola a “pensare e gioire” della vita»: era stato questo uno dei principali passaggi dell’illuminante intervento di Gianfranco Vitale (padre di una persona adulta con autismo, insegnante e scrittore, autore del libro Mio figlio è autistico), intitolato Il 2 Aprile dell’autismo: scrivo ai Presidenti e al Papa, da noi pubblicato in occasione della Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo del 2 aprile, un testo che tanta risonanza ha ottenuto, al punto da diventare la base per una petizione promossa dall’Associazione torinese Autismo e Società.
Infatti, dopo «la straordinaria partecipazione e condivisione al mio intervento – come racconta lo stesso Vitale – con una serie di Associazioni, siti internet e pagine Facebook che lo hanno fatto proprio, in alcuni casi adottandolo anche come manifesto per la Giornata Mondiale del 2 Aprile, il pubblico presente a Torino a un incontro cui ho partecipato, promosso dall’Associazione Autismo e Società, ha proposto di far partire da esso una petizione, aperta a tutti, da ogni parte d’Italia. Le adesioni raccolte verranno poi inviate direttamente ai destinatari del documento, vale a dire il presidente della Repubblica Mattarella, il presidente del Consiglio Renzi e Papa Francesco».
"PULCE NON C'È", LA STORIA CONTINUA. "NESSUNA DIAGNOSI DI AUTISMO. E TANTA IGNORANZA"
Pubblico volentieri l'intervento di Viola Oggero. Una presa di distanza netta da certe stupide (e oggettivamente dannose) trasmissioni televisive che hanno fatto il pieno di ascolti qualche giorno fa: mediocre vetrina di altrettanti i mediocri personaggi alla caccia perenne di visibilità.
9 Aprile, fonte superabile.it
La mamma di "Pulce" commenta in un blog la trasmissione "Noi siamo", messa in onda da Rai3 nella Giornata mondiale dell'autismo. "E' stato brutto vedere pubblicizzata la comunicazione facilitata: illusione venduta a caro prezzo"
"Pulce non c'è", l'approfondimento neanche. A quasi una settimana dalla Giornata mondiale per la Consapevolezza sull'autismo, si raccolgono ancora le reazioni di chi, alle varie iniziative di quel giorno, ha guardato con un'attenzione particolare. E così oggi, sul blog "Autismomicanoccioline", viene accolto il commento della mamma di Pulce, la bambina protagonista del film, ispirato al libro di Gaia Rayneri, che Rai3 ha trasmesso proprio il 2 aprile, in prima serata, nel corso della trasmissione "Ci siamo". Una trasmissione che Alberto, autore del blog, aveva criticato, soprattutto per il mancato approfondimento seguito alla messa in onda del film, in particolare sul controverso tema della comunicazione facilitata.
E così Viola Oggero, la mamma di Pulce e Gaia, coglie l'occasione per esprimere la propria delusione e raccontare "la reale storia da noi vissuta anni fa, per colpa della Comunicazione facilitata e dell'ignoranza degli addetti ai lavori: neuropsichiatra infantile, psicologa , servizi sociali, insegnanti". Una storia che, sembrerà incredibile, ma "é stata molto più dura di quanto descritto dal film - assicura Viola - Se vi facessi leggere le carte processuali, rimarreste allibiti". In breve, il libro da cui trae spunto il film, scritto dalla sorella di Pulce, Gaia Rayneri, racconta di come la vita della famiglia fu sconvolta, improvvisamente, dalla vicenda giudiziaria in cui fu implicato il padre: sulla base della testimonianza resa dalla stessa Pulce, tramite la comunicazione facilitata, fu infatti accusato di aver molestato le due figlie. Pulce fu quindi sottratta alla famiglia, per essere accolta in una struttura, dove rimase quasi un anno. Le accuse si rivelarono poi infondate.