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Il mondo di un autistico: video

fonte Fondazione Oltre il Labirinto Onlus

Due minuti bastano per capire come un autistico vede e ascolta il mondo che lo circonda. Con 'Listen', il video americano che sta spopolando sulla rete, diretto e prodotto da Marisabel Fernandez e Alessandro Bernard del Ringling College of Art and Design, si mette in scena il cervello sovraffollato dei bambini autistici. Immagini sfocate di persone che si sovrappongono a colori intensi e ai suoni forti delle loro voci.

UNA VISIONE AFFOLLATA DELLA REALTÀ - Una visione della realtà completamente diversa, tutta da guardare su Vimeo, e a descriverla sono stati gli stessi autori: "Immaginate di vivere una vita in cui il mondo che percepite e l'esperienza che vi circonda è completamente diversa da quella dei vostri coetanei e della vostra famiglia - dove ci si sente ... incompresi. L'autismo è una delle più gravi disabilità dello sviluppo oggi. Il nostro desiderio- affermano Fernandez e Bernard- con questo video è offrire uno sguardo nella vita dei bambini autistici e, in ogni modo possibile, ispirare un cambiamento positivo attraverso la tolleranza e la comprensione più profonda". Nel film "abbiamo scelto di rappresentare un caso estremo: la vita attraverso gli occhi di un bambino non-verbale e la sua costante lotta per fronteggiare il mondo intorno a se'. Siamo consapevoli che l'autismo è un disturbo complesso, ha un ampio spettro. Questo film deve essere inteso solo come un'interpretazione ispirata dalla nostra ricerca e dal tempo trascorso all'interno di una comunità sull'autismo".

UNA RISPOSTA DALLA SCIENZA - A chiarire scientificamente il perché si verifichi questo affollamento nella testa dei minori coinvolti nel disturbo dello spettro autistico è uno studio pubblicato sulla rivista Neuron e condotto dai ricercatori della Columbia University Medical Center (CUMC), tra cui Guomei Tang e David Sulzer. La ricerca ha dimostrato che la struttura del cervello dei soggetti con autismo presenta una diversità nella connettivita' cerebrale: hanno un surplus di sinapsi (i collegamenti fisici attraverso le quali le cellule del cervello comunicano tra loro). In sostanza nel cervello dei soggetti autistici non vengono eliminati i collegamenti superflui, come dovrebbe normalmente accadere in adolescenza attraverso un'opera di 'potatura' che avviene per autofagia.

Listen Senior Film from Listen. Senior Thesis on Vimeo.

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Nostalgia del futuro

Pubblico integralmente l'articolo che ho scritto in queste ore e ringrazio di cuore superando.it per il generoso apprezzamento e la rinnovata amichevole ospitalità nel suo sito.

Può succedere, a volte, che i mass media propongano l’uso esasperato di neologismi, o di termini fino a poco tempo prima usati, come dire? “normalmente”, che entrano a far parte, tout court, del nostro bagaglio comunicativo. E’ capitato ieri, per esempio, con la “misura in cui…” o l’attimino”, succede oggi con il “detto questo….”, con lo “stacchiamo la spina”, con “l’infantilismo intra-uterino”, con l’abuso (avete notato?) dell’aggettivo “ottimo”, e via dicendo.

In questo clima inflazionato capita magari, persino a una modesta persona come il sottoscritto, di veder giudicato (svariate volte) con la patente di “ottimo” un normale intervento sul tema del “dopo di noi”, in cui francamente credo di essermi limitato a sottolineare situazioni e condizioni che tutti, ahimè, dovremmo conoscere bene.

Non mi meraviglia allora che una persona di levatura ben più alta, pubblica ed autorevole, quale certamente è Gianluca Nicoletti, raccolga, ed facile averne un riscontro visitando sul web network e siti specializzati, una miriade di “ottimo” e “mi piace” per la pubblicazione di un articolo (http://www.lastampa.it/2014/09/09/societa/salviamo-i-nostri-ragazzi-dai-guru-del-fantaautismo-l7MlD1wZzeuglzkspLpHjK/pagina.html) che viceversa, a mio parere, è stato - meno prosaicamente - un “buon” intervento, su cui non è blasfemo – tuttavia - non ritrovarsi in totale sintonia.

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Una terapia precoce può curare l'autismo

fonte italiasalute.it

Un vero incubo per i genitori l'ipotesi che il proprio bambino sia affetto da autismo. La malattia è tanto temuta da spingere gli adulti a trascurare i primi segni - sostanzialmente la rinuncia al contatto visivo e la mancanza di interesse sociale - nella speranza che il problema sia di altra natura.
Tuttavia, uno studio pubblicato sul Journal of Autism and Developmental Disorders da un team dell'Università della California evidenzia i benefici legati a un trattamento precocissimo, già a partire dai 6 mesi di età.
La cura si chiama Infant Start e si attua dai 6 ai 15 mesi con sessioni di interazione fra genitori e figli che hanno lo scopo di strappare il bambino dal buio e dall'isolamento verso cui lo dirige la malattia. Per far ciò vengono messi in campo esercizi che aumentano l'empatia, l'attenzione, la comunicazione, il gioco, il naturale progresso delle capacità linguistiche.
La prima firma dello studio, la psichiatra Sally Rogers, elenca una serie di azioni che i genitori possono mettere in atto per aiutare il bimbo. Ad esempio, se il bambino è attratto da un particolare oggetto - un peluche, un giocattolo - il genitore deve entrare nel campo visivo del piccolo e giocare con l'oggetto stesso, magari nascondendoselo sotto la maglia per attirare l'attenzione su di sé.
Lo studio ha sperimentato la terapia su un ristrettissimo numero di pazienti, solo 7. Per questo la dott.ssa Rogecommenta: "dato lo scarso numero di soggetti, è presto per sapere se la terapia può funzionare a lungo termine. L’intervento precoce è cruciale, ma nella gran parte del mondo servizi in grado di aiutare lo sviluppo dei bambini di pochi mesi con autismo non sono disponibili". 
In ogni caso, i primi risultati sono incoraggianti, dal momento che 6 bambini su 7 che hanno affrontato il percorso dell'Infant Start mostrano miglioramenti tali da non giustificare più la diagnosi di autismo.

http://www.italiasalute.it/Centro_Malattie.asp?Sezione=Autismo

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Salviamo i nostri ragazzi dai guru del fanta-autismo

fonte lastampa.it, Gianluca Nicoletti

Quanti sono gli autistici in Italia? Il dato statistico ci dice che sono seicentomila famiglie a dover gestire un problema del genere. Moltiplicate questo numero almeno per quattro, ricaviamo una massa di persone che supera gli abitanti di due grandi città italiane messi tutti assieme. Immaginate Torino e Milano popolate unicamente da individui che hanno la vita condizionata da esseri socialmente invisibili, per di più trattati con ignoranza, superficialità, incompetenza e persino spietatezza quando cinicamente qualcuno gioca sulla loro disperazione.

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Guardare il mondo attraverso gli occhi dell'autismo

Un nuovo video, postato da Fast Company, integra riprese dal vivo con animazioni speciali, immaginando l’esperienza sensoriale delle persone affette da disturbo dello spettro autistico (ASD).

I suoni sono forti, caotici, le immagini cambiano bruscamente attraverso forme vorticose e colori vivaci. Gli oggetti e le persone non sono mai visibili nella loro interezza, ma sono rappresentati da piccole parti. La persona va cosi in sovraccarico sensoriale, una situazione comune per le persone con ASD. I sensi diventano iper-stimolati, rendendo il mondo intorno alla persona travolgente e incompresa.

VISUALIZZA su http://www.portale-autismo.it/news/guardare-mondo-attraverso-gli-occhi-dellautismo/4697.html

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