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Quando disabilità fa rima con povertà. E con solidarietà: la storia di Christian

 

13 Giugno, fonte redattoresociale.it

Una casa e un lavoro per ritornare a vivere come tutti in maniera dignitosa. E’ quello che desiderano i genitori di Christian, un giovane affetto da una grave disabilità psico-motoria che ha bisogno di assistenza continua. Sulla Christian è un giovane di 19 anni che si esprime soltanto con gli sguardi. E' nato, infatti, con una patologia psico-motoria che lo costringe su una sedia a rotelle. Può muovere pochissime parti del suo corpo e si nutre attraverso una sonda infilata nello stomaco. Ma con gli occhi manifesta tutte le sue emozioni: sorride, si arrabbia, piange, ha paura, ama. E con le orecchie sente (e capisce) tutto. Christian, con la sua pensione in questo momento è l’unica fonte di reddito per la famiglia.

Il padre, indoratore con 30 anni di contributi, è rimasto disoccupato ed è in attesa di una pensione che arriverà non si sa fra quanti anni. La madre è una donna molto tenace e determinata che ha scelto di dedicare tutto il suo tempo al ragazzo. In famiglia dei quattro figli, due dei quali spostati, c'è pure un altro figlio di 24 anni anche lui disoccupato. Christian percepisce una pensione di 780 euro mensili ma la sua famiglia ne paga 650 di affitto. Il resto serve per coprire a stento il ticket dei “presidi sanitari” di cui il ragazzo non può fare a meno (sondino, alimenti speciali, farmaci vari).

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Se all’Istituto Salesiano vogliono solo bambini “normali”

5 Giugno, fonte fanpage.it

Caro istituto Salesiano,
sono Saverio, il babbo di Caterina. Ma sarei potuto essere il papà di Giulia, Marco, Sofia, Carolina, Gabriele, Lucia e tantissimi altri.
Sono il papà di una bambina speciale, quella che nei vostri centri estivi non prenderete perché l'avete selezionata come "non normale". Vi scrivo perché ho tanti altri amici "non normali" e vorrei chiedervi con precisione cosa intendete per "non normale".

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L’inclusione (e l’esclusione) è un affare di tutti

4 giugno, fonte superando.it, Giorgia Zavelloni *

Quanto può essere devastante l’effetto diseducativo prodotto dai docenti che calpestano le necessità di un bambino con disabilità? Quanto possa esserlo per il bambino con disabilità e per la sua famiglia è facilmente intuibile. Da anni lo denunciamo, puntualizzando gli elementi e le responsabilità dello stato attuale dell’inclusione scolastica, suggerendo cambiamenti necessari, per altro indicati nell’ottima normativa che il nostro Paese si è data. Del tutto ignorati, o quasi, sono invece gleffetti prodotti sullo sviluppo dei compagni dei bambini con disabilità.

Vado per ordine, perché dall’episodio che vorrei brevemente raccontare consegue l’assunzione di un’ottica dell’inclusione sociale che non è più solo quella specifica delle associazioni di famiglie di persone con disabilità.
Nella diagnosi di Paolo, c’è una casella barrata accanto alla voce Gravità, relativa alla sua disabilità. I genitori si sono dovuti ben presto attrezzare di tutto ciò che serviva a garantirgli pari opportunità: conoscere le normative, sapere a chi rivolgersi e cosa chiedere, gestire la complessa regìa tra i tanti medici che si occupano di lui, dialogare ogni anno con il Dirigente Scolastico e con gli insegnanti, da quando ha iniziato a interpretare il ruolo sociale di “alunno h”.
Quest’ultimo aspetto ha condotto i genitori di Paolo a bussare allo Sportello per l’Inclusione Scolastica della nostra Associazione [ANFFAS Riviera del Brenta, N.d.R.] e a farsi Soci, in seguito a un episodio di rara e inaudita gravità.

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Scuola e disabili, partita aperta sull’insegnante di sostegno “a vita”

23 Maggio, fonte redattoresociale.it 

La “Buona scuola” cambia e trasforma l’insegnante di sostegno. O almeno, promette di farlo, attraverso la delega al governo prevista nell’articolo 23 del ddl appena approvato. n pratica, entro 18 mesi dall’entrata in vigore della legge uno o più decreti legislativi provvederanno al “riordino, la semplificazione e la codificazione delle disposizioni legislative in materia di istruzione”. E tra i “criteri direttivi” cui il governo dovrà attenersi, c’è la “promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”.

L’annunciata “riforma del sostegno” già accende il dibattito tra chi saluta con fiducia il promesso cambiamento, considerandolo necessario. E chi teme che, invece, il domani possa essere peggiore dell’oggi. Tra questi ultimi, c’è Adriano Sofri, che ieri ha espresso i suoi dubbi su Repubblica, mettendo a fuoco una delle misure “non scritte”, ma forse pensate, dal governo: la “condanna” dell’insegnante di sostegno a restare tale per tutta la vita. E’ questa, infatti, una delle richieste contenute nella proposta di legge di Fish e Fand, che il governo ha in parte ripreso nel ddl sulla scuola. 

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#labuonascuola dimentica gli alunni con disabilità

18 Maggio, fonte vita.it

Ci sono dei protagonisti della scuola di cui nessuno, in questi giorni di dibattito rovente, nessuno parla. Che il testo della legge nemmeno nomina, pur fregiandosi del nome “La buona scuola. Sono gli alunni con disabilità, i grandi “dimenticati” del ripensamento della scuola che c’è in atto.

Lo spazio riservato al tema della disabilità nel ddl 2994 è quasi inesistente, se non nella prospettiva sindacale: quando cioè si parla di assunzioni o del ruolo dell’insegnante di sostegno. È giusto ma non basta, perché in un dibattito come quello attuale, che è anche e prima di tutto culturale, è necessario che parlino anche gli alunni con disabilità e le loro famiglie. Anche perché il modello italiano di scuola per tutti è già «buona scuola», anzi un’eccellenza a livello internazionale.

Ecco quindi l’opportuno documento con cui il Gruppo LEDHA Scuola ha voluto rileggere la riforma dal punto di vista degli alunni con disabilità e dell’inclusione. Nel documento la Ledha plaude alla stabilizzazione dei precari, ma nel contempo fa presente che l’inclusione scolastica non può darsi per scontata né realizzata una volta per tutte ma deve essere resa attuabile con risorse adeguate e con un necessario rinnovamento, che prenda atto delle criticità e dei cambiamenti intercorsi dal 1977 ad oggi.

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