Un paio di anni mi fu chiesto di intervenire sul tema della violenza alle donne con disabilità. Mi sono sentita subito in grande imbarazzo perché il tema mi sembrava totalmente sconosciuto e invisibile. Eppure sono una donna, sono disabile, ho tante amiche con disabilità, che a loro volta conoscono altre donne disabili; ho lavorato per un decennio, tra le varie attività, a uno Sportello Informahandicap, dove incontravo persone disabili e le loro famiglie, ma anche gli educatori, gli assistenti domiciliari, gli operatori dei servizi socio assistenziali, gli insegnanti, i vicini di casa, insomma… qualunque persona si venisse per un qualche motivo a trovare a contatto con la disabilità. Mai una volta qualcuno mi avesse segnalato un caso di violenza a una donna disabile, né per contatto diretto, né per sentito dire («Sai che ho saputo che…»).
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23 Novembre, fonte Blog Invisibili - Corriere della Sera
di Antonio Giuseppe Malafarina
Medito da tempo un post, ma è difficile da buttar giù. L’argomento è ben definito, ma renderlo udibile al grande pubblico senza suscitar sbadigli, considerandolo tema da addetti ai lavori, richiederebbe una capacità di spaziare ed approfondire con leggerezza che un po’ mi spaventano. E poi c’è la complicazione che il tema è in veloce fase di sviluppo. Ergo ogni momento per affrontarlo può essere obsoleto rispetto all’immediato passato o prematuro rispetto all’immediato futuro. Mi armo di sangue freddo ed inizio a parlare di caregiver familiare.
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8 Novembre, fonte superabile.it
Al convegno "Vite da scarto, disabilità e discriminazione tra passato e presente", organizzato dalla Cgil, intervengono il segretario della Cgil e la deputata Pd Ileana Argentin. "Essere disabili non è una colpa: il governo deve attuare politiche di inclusione"
"Guardare al passato ci aiuta a vedere gli errori e le mancanze del presente". Susanna Camusso, segretario generale Cgil, è intervenuta questa mattina al convegno "Vite da scarto, disabilità e discriminazione tra passato e presente" per ricordare i disabili uccisi dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. "Ancora oggi nel mondo si ripropongono i metodi che hanno causato i più grandi orrori della storia, ma non ci indigniamo più", ha dichiarato. "Ci sono due modi per affrontare tutto questo: o adattarsi allo spazio che si restringe o contrastare questa logica. Essere disabili non è una colpa: il Governo deve attuare politiche di inclusione. Dobbiamo ricordarci che la diversità non è un limite ma una straordinaria ricchezza. Chi ha qualche forma di disabilità, invece, è visto come un costo da cui l'impresa deve liberarsi".
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