Questa società che ci rende disabili
6 Novembre, fonte superando.it, Simone Fanti
«Nel mio ufficio hanno assunto un’handicappata: adesso mi toccherà lavorare anche per lei!». Oppure: «Ma i disabili fanno sesso?». E ancora: «Il compito è insufficiente, ma è disabile. Regaliamogli la sufficienza». E infine il classicissimo: «Ma sei mongoloide?».
Sono solo alcune delle frasi che si sentono pronunciare sovente dalla gente. Le hanno raccolte in un video gli organizzatori del convegno-dibattito intitolato Senza pietà: compassione e ipocrisia? Più pericolose delle barriere architettoniche, svoltosi il 3 dicembre a Torino, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, a cura della CPD del capoluogo piemontese (Consulta per le Persone in Difficoltà).
Tra gli altri ospiti, Iacopo Melio, Max Ulivieri, Danilo Ragona, Fabrizio Marta… un concentrato di persone dalla lingua tagliente, schiette e dirette, che hanno sempre espresso la loro opinione mettendoci la faccia. Una nuova generazione di stakeholder, “portatori d’interesse” capaci di alzare l’asticella delle battaglie per la cultura della disabilità. Oggi allora li provoco un po’ e con loro anche i Lettori. Oggi sarò scorretto, stando “al gioco” del convegno. Senza pietà dirò la mia.