Tutto sommato la questione non sembra poi così complessa e ruota attorno a un semplice quesito:contano più i titoli o “una faccia un po’ così”, come si descrive la stessa protagonista di una vicenda che è arrivata in queste settimane anche sul tavolo del Ministero dell’Istruzione, dopo l’interessamento di alcuni Parlamentari? Maria Erminia non ha dubbi e alla testata «Ottopagine.it» dichiara: ««È una questione di tutela della persona e rispetto dei diritti. Mi sono sentita discriminata. Offesa e umiliata, non tanto come donna, ma come docente, come professionista. L’identità culturale di una persona non può essere valutata dal suo aspetto».
Da 7 anni cerco lavoro, ma nessuno mi assume perché sono disabile
fonte disabili.com
Nonostante la legge e gli strumenti che dovrebbero agevolare il lavoro delle persone appartenenti alle categorie protette, un ragazzo di venticinque anni continua a essere rifiutato
La storia di Danilo mi arriva con un post su Facebook: una richiesta di aiuto, una necessità di raccontarsi soprattutto. Scopro allora che Danilo le sta provando davvero tutte per trovare un lavoro, e la sua disperazione è un sentimento che un ragazzo di venticinque anni non dovrebbe avere.
Quella che mi racconta Danilo è la storia che accomuna molte persone con disabilità, ed è in qualche modo la dimostrazione del fallimento (o della necessaria riforma) degli strumenti di inclusione lavorativa per persone disabili attualmente previsti in Italia.
Ma andiamo con ordine, lascio a lui presentare la sua storia.