Stampa

Da 7 anni cerco lavoro, ma nessuno mi assume perché sono disabile

fonte disabili.com

Nonostante la legge e gli strumenti che dovrebbero agevolare il lavoro delle persone appartenenti alle categorie protette, un ragazzo di venticinque anni continua a essere rifiutato

La storia di Danilo mi arriva con un post su Facebook: una richiesta di aiuto, una necessità di raccontarsi soprattutto. Scopro allora che Danilo le sta provando davvero tutte per trovare un lavoro, e la sua disperazione è un sentimento che un ragazzo di venticinque anni non dovrebbe avere. 
Danilo Massimi
Quella che mi racconta Danilo è la storia che accomuna molte persone con disabilità, ed è in qualche modo la dimostrazione del fallimento (o della necessaria riforma) degli strumenti di inclusione lavorativa per persone disabili attualmente previsti in Italia. 
Ma andiamo con ordine, lascio a lui presentare la sua storia.

Stampa

Ponte sullo Stretto, Iacopo Melio a Renzi: "Ecco 15 cose da fare con quei soldi"

3 Ottobre, fonte quotidiano.net

 "Caro Matteo, ti do quindici alternative al ponte sullo Stretto per un Paese senza barriere architettoniche...". Inizia così il post di Iacopo Melio, lo studente fiorentino disabile, ideatore della Onlus "Vorreiprendereiltreno", indirizzato a Matteo Renzi. “Ho deciso di suggerirti - continua Melio sul suo profilo social - ben 15 alternative che potresti finanziare con gli 8 miliardi (minimo!) preventivati per la tanto mitologica opera. Sono certo che già questa piccola lista renderebbe il nostro bel Paese su misura di più persone, diventando più civile e più inclusivo. D'altra parte è da tanto che noi disabili, e non solo, "siamo pronti"...

Stampa

Gli studenti con disabilità non frequentano una scuola a parte

20 Settembre, fonte superando.it, Giovanni Merlo *

È possibile spendere quasi 5.000 parole sulla scuola italiana senza dedicarne neanche una agli alunni con disabilità? Pare proprio di sì. Il 5 settembre, infatti, «la Repubblica» ha pubblicato un’inchiesta sull’avvio del nuovo anno scolastico, alla luce delle promesse e degli impegni annunciati dal Governo Renzi con l’approvazione e l’avvio della riforma della cosiddetta Buona Scuola (Legge 107/15).
L’inchiesta riguarda tutti, o quasi, gli aspetti della riforma; è un pezzo ben scritto e documentato che affronta le diverse questioni sul tappeto: le recenti bocciature al concorso per i docenti, l’ampio numero di cattedre che rimarranno scoperte e quindi la persistenza del fenomeno dei supplenti, le polemiche connesse al bonus insegnanti, l’alto numero di adempimenti richiesti ai dirigenti scolastici, la questione dei vicari (e del loro esonero), con approfondimenti puntuali sui temi dell’alternanza scuola-lavoro, del precariato, dell’edilizia scolastica e delle chiamate dirette.
Ebbene, lo stato dell’arte dell’inclusione scolastica in Italia, anche alla luce di quanto previsto dalla citata Legge sulla Buona Scuola, non viene né citato né affrontato.

Stampa

Contano più i titoli o “una faccia un po’ così”?

21 giugno, fonte superando.it  Stefano Borgato

Ruota tutta attorno a questa domanda la vicenda di una giovane insegnante alla quale è stato chiesto di rinunciare a una supplenza perché, a quanto pare, l’aspetto del suo viso – che porta i segni di un abbassamento palpebrale e di una semiparesi facciale – potrebbe essere «diseducativo». Dopo l’interessamento di alcuni Parlamentari, il caso è arrivato sul tavolo del Ministero dell’Istruzione e dunque non resta che attendere gli sviluppi, con la speranza di ricevere una risposta anche a quella nostra domanda.

Maria Erminia Maglio e Giovanni Maglio

Tutto sommato la questione non sembra poi così complessa e ruota attorno a un semplice quesito:contano più i titoli o “una faccia un po’ così”, come si descrive la stessa protagonista di una vicenda che è arrivata in queste settimane anche sul tavolo del Ministero dell’Istruzione, dopo l’interessamento di alcuni Parlamentari? Maria Erminia non ha dubbi e alla testata «Ottopagine.it» dichiara: ««È una questione di tutela della persona e rispetto dei diritti. Mi sono sentita discriminata. Offesa e umiliata, non tanto come donna, ma come docente, come professionista. L’identità culturale di una persona non può essere valutata dal suo aspetto».

Stampa

Cari politici per capire le pesone disabili leggete La giornata di uno scrutatore di Calvino

7 giugno, fonte lastampa.it, Noria Nalli

Sono giornate dense di riflessioni per me. La disabile guerriera riflette, guarda intorno a lei e le nascono mille spunti idee e pensieri. Il materiale a cui attingere è davvero immenso ed infinite sono le cose che vorrei condividere con voi. Questo è un mio vecchio difetto, sono attirata da tantissime situazioni e, se non mi costringo ad iniziare a scrivere, ne vengo sommersa.

Partirò dalla cronaca, dal clima di elezioni che ancora si respira nel nostro paese. L'appuntamento amministrativo è stato importante, di rimando rifletto anche su alcune considerazioni lette sul diario Facebook di Marina Cometto, conosciuta nel mondo delle associazioni e della disabilità, come madre battagliera di una donna di 42 anni disabile gravissima, affetta dalla sindrome di Rett.   

Mi sa che devo di nuovo mettermi in tenuta da combattimento - scrive Marina - per avere ciò che spetta a Claudia , l'amaro in bocca rimane perchè non c'è politica, che si interessi di queste cose, siamo soli a dover lottare per il bene dei nostri figli. La loro vita è nelle nostre mani, che grande responsabilità! 

Condividi su

FacebookTwitterGoogle BookmarksLinkedin