Cecco Angiolieri (1260-1312): «S’i’ fosse ‘mperator, sa’ che farei? A tutti mozzarei lo capo a tondo». Settecento anni e ho sentore che il desiderio di “annientare il suddito”, di prendersi gioco di lui, sia ben vivo nell’indole umana.
La questione del nuovo ISEE [Indicatore della Situazione Economica Equivalente] puzza, e non posso scrivere odora, perché l’olezzo mi arriva intenso e ripugnante. Quando viene varato un provvedimento e questo non solo va contro gli interessi della collettività, ma viene riconosciuto illegittimo e lo Stato pensa di fare ricorso, l’atmosfera che si crea è lugubre. Sa di uno Stato che si accanisce contro chi lo compone e questo è indice della decomposizione dei princìpi fondamentali dello Stato di diritto, che nasce proprio per difendere i suoi membri.
L’ISEE è l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, vale a dire il meccanismo che serve a individuare qual è il reddito effettivo di un individuo, considerato nel suo nucleo familiare, per accedere a condizioni agevolate ad alcune prestazioni sociali, contribuendo più o meno a pagare per i servizi che riceve.