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SCOPERTA USA: L'AUTISMO SI FORMA IN GRAVIDANZA

Una scoperta che dovrebbe mettere fine a tanti miti falsi sulla eziologia dell'Autismo.

 da rainews.it

"L'autismo si svilupperebbe già nell'utero, durante la formazione del cervello del bambino: questa la clamorosa conclusione di uno studio americano, che quindi esclude ogni fattore successivo alla nascita, come i vaccini. Intanto si scopre che anche su questo terreno, in Italia, c'è chi specula sulla disperazione."

http://www.rainews.it/dl/rainews/media/autismo-in-gravidanza-244ea0d8-cb9e-45dc-9e64-9ab9f757b739.html

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Tutto quel che manca per parlare di una Repubblica civile

4 Novembre, fonte superabile.it, Mario Mirabile

Nel 2003, Anno Europeo delle Persone con Disabilità, da cui sono trascorsi ormai ben undici anni, venne introdotto lo slogan condiviso da tutti Nulla per Noi, senza di Noi [poi divenuto, nel corso degli anni, “Nulla su di Noi, senza di Noi], ad indicare il modo con cui l’intera collettività deve rapportarsi con le persone con disabilità, non cioè un atteggiamento di sfida o una rivendicazione, ma il frutto di un camminoche riconosce le stesse persone con disabilità come protagoniste attive della propria vita, detentrici di diritti di scelta e di cittadinanza.
Dunque, secondo questo motto, tutte le decisioni in materia di persone con disabilità dovrebbero essere prese di concerto proprio con queste ultime o con le associazioni rappresentative di esse.
E tuttavia, forse per evitare ogni problema legato all’individuazione di chi dovesse rappresentarle, e in periodo di spending review, in Italia il problema è stato risolto alla radice, ovvero tagliando questa enunciazione a metà, applicandone cioè soltanto la prima parte, Nulla per Noi, e decidendo quindi di non fare più nulla per i disabili.

Questa scelta, per altro, è stata bipartisan, ovvero condivisa negli ultimi anni davvero da tutti.
Dal – fortunatamente per noi – ex ministro Giulio Tremonti, che definì i disabili come una «palla al piede»; dai parlamentari leghisti, che indicarono gli invalidi come «privilegiati», in quanto in periodo di crisi economica potevano comunque contare su un’indennità sicura, pur non avendo mai lavorato; dal “famoso” (“famigerato”?) presidente dell’INPS Mastrapasqua, secondo il quale un’indennità su quattro sarebbe stata erogata a un “falso invalido”, con il risultato che la campagna di verifiche straordinarie messa in campo da un INPS presieduto per anni da chi raccontava il falso ha prodotto esiti che sono sotto gli occhi di tutti e nessuno ha pagato per un errore così macroscopico; dai grandi giornalisti, o se volete “giornalai”, che hanno riempito pagine di quotidiani e intere puntate di talk-show con assurde storie di “pseudo-falsi invalidi”, costruendo campagne mediatiche che hanno avuto come unico risultato quello di ledere la dignità di quelle persone che invalide lo sono davvero; dal Governatore, dalla Giunta e dal Consiglio Regionale della Campania che trincerandosi dietro il problema della mancanza di liquidità, hanno dimenticato completamente di occuparsi di welfare; dagli Amministratori della Provincia o Area Metropolitana di Napoli, secondo i quali non esisterebbero più i ciechi e i sordi e secondo i quali sarebbe inutile aggiornare le liste degli invalidi iscritti al collocamento e fare qualcosa per ottemperare alla legislazione in tema di lavoro mirato e collocamento obbligatorio; dagli Amministratori degli Enti Locali che il più delle volte dimenticano completamente che nei territori da essi amministrati possono esistere persone che necessitano di particolare attenzione e di interventi mirati; da tutte quelle persone che a vario titolo gestiscono servizi pubblici, i quali troppo spesso ignorano che siamo in uno Stato regolato da Leggi, tra le quali la più importante è la Costituzione, che all’articolo 3 recita testualmente: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».

Se tutti, cittadini, amministratori, politici e più in generale tutti coloro che si occupano di gestire la cosa pubblica ricordassero che nel nostro Paese la Costituzione è ancora vigente e che invece di produrre nuove Leggi, sarebbe più utile applicare quelle esistenti, forse potremmo dire di vivere in uno Stato più civile di quello attuale.
In altre parole, occorrerebbe una vera e propria rivoluzione culturale in cui tutti arrivassero a comprendere che esistono 60 milioni di persone diverse tra loro e che ogni azione dev’essere messa in campo per garantire a tutti – e sottolineo a tutti – la piena dignità e la piena inclusione nella società, non per gentile concessione, ma per soddisfare un diritto intangibile di ogni cittadino.
Solo così potremmo dire di vivere in una Repubblica civile.

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3 Dicembre: la promessa della tecnologia

3 dicembre, fonte superando.it, di Ban Ki-moon *

La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità di quest’anno si concentra sul tema Sviluppo sostenibile: la promessa della tecnologia.
La tecnologia ha cambiato il mondo, portando informazioni e conoscenze alla portata di tutti ed espandendo l’orizzonte delle opportunità. Le persone con disabilità possono trarre enorme beneficio da questi progressi, ma troppi sono ancora privi di accesso a questi strumenti essenziali.

Mentre la comunità internazionale lavora a un’ambiziosa Agenda per lo Sviluppo post-2015, che non lascerà indietro nessuno, dobbiamo approfittare del potere della tecnologia per lo sviluppo di tutti.
Attraverso tecnologie che favoriscono l’adattamento, l’assistenza e l’inclusione, le persone con disabilità possono realizzare al meglio il proprio potenziale all’interno delle comunità e dei posti di lavoro e i datori di lavoro possono sfruttare la tecnologia per creare un ambiente lavorativo che permetta ai disabili stessi di trovare un impiego produttivo e di usare al meglio le loro capacità.
La tecnologia può aiutare anche le persone con disabilità coinvolte in disastri naturali, assicurandone l’accesso a informazioni critiche. Inoltre, essa può aiutarci ad includere i bisogni particolari delle persone con disabilità nei piani di preparazione e risposta alle calamità.

Occorre assolutamente fare in modo che politiche, programmi, linee guida e tecnologie del ventunesimo secolo siano accessibili alle persone con disabilità e sensibili alle loro prospettive ed esperienze. Lavoriamo insieme per un futuro migliore che sia inclusivo, equo e sostenibile per tutti.

* Segretario generale delle Nazioni Unite. Messaggio diffuso in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 dicembre 2014.

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Così si studia oggi l’autismo

30 Novembre, fonte wired.it/scienza/medicina

Autismo. Termine molto spesso associato a qualcosa di ignoto, di misterioso. Alcune sentenze italiane continuano (erroneamente) a legarlo alle vaccinazioni, ma la ricerca scientifica prosegue a svelarne i misteri. Quali sono le nuove frontiere?

Lo abbiamo chiesto a Silvia De Rubeis, che lavora nel laboratorio di Joseph Buxbaum presso il Seaver Autism Center for Research and Treatment, a New York. Proprio De Rubeis, qualche settimana fa, ha pubblicato su Nature insieme a un team internazionale di ricercatori, un’analisi sui geni collegati alla sindrome autistica.

I casi di autismo sono davvero aumentati negli ultimi anni?

“Ogni due anni, negli Stati Uniti, il Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) rilascia un bollettino che riporta le stime di prevalenza dei Disturbi dello Spettro Autistico, un ampio gruppo di disturbi dello sviluppo comunemente chiamati autismo. Quest’anno le stime suggeriscono che 1 bambino su 68 ne soffre negli Stati Uniti, con un aumento del 30% rispetto al 2012. Si tratta di un dato allarmante che ha sollevato un’enorme attenzione da parte dell’opinione pubblica”.

“In realtà, non riteniamo che ci sia stato un vero aumento nell’incidenza dell’autismo. L’incremento è con molta probabilità legato all’aumentata sorveglianza, all’affinamento dei metodi diagnostici, a un monitoraggio più attento e, in generale, a una maggiore consapevolezza del disturbo.

“Non possiamo escludere che ci sia stato un modesto aumento del fenomeno. Il tasso di mutazioni ad alto rischio, ovvero le mutazioni che insorgono de novo nel bambino, perché presenti nelle cellule riproduttive (ovuli o spermatozoi) di uno dei genitori, potrebbe essere cresciuto negli anni. Spesso queste mutazioni insorgono negli spermatozoi e correlano con l’età paterna al momento del concepimento (con l’eccezione delle grandi anomalie cromosomiche come la trisomia del cromosoma 21 nella sindrome di Down, il cui rischio è correlato all’età materna). Quindi, poiché’ l’età paterna si è spostata in avanti nel corso del tempo, potrebbe esserci stato un contenuto aumento nell’incidenza delle mutazioni, ma non crediamo che sia sufficiente a spiegare l’aumento del 30%”.

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Verso una Legge Nazionale sull’autismo

28 Novembre, fonte superando.it

Immagine in ombra di un uomo su una montagna che tende la mano a un altro più in basso

La Commissione Bilancio del Senato ha approvato ieri, 27 novembre, sia pure senza ulteriori oneri per lo Stato, il testo unificato del Disegno di Legge sull’autismo, con gli emendamenti dei Senatori della Commissione Igiene e Sanità, sottoposti dalla relatrice di quest’ultima, la senatrice Venera Padua, «emendamenti – sottolinea Liana Baroni, presidente dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) – volti a migliorare il testo originario, venendo incontro alle aspettative dei nostri Associati e di tutte le altre famiglie coinvolte in problemi di autismo».
«Da parte nostra – aggiunge Baroni – salutiamo con soddisfazione il raggiungimento di questa importante tappa verso la conquista di una Legge Nazionale, che dovrebbe dare un ulteriore impulso a tutte le Regioni, per applicare ovunque le Linee di Indirizzo della Conferenza Unificata sull’autismo del 22 novembre 2012 [Linee di Indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore dei Disturbi pervasivi dello sviluppo (DPS), con particolare riferimento ai disturbi dello spettro autistico, approvate il 22 novembre 2012 dalla Conferenza Stato-Regioni, N.d.R.] e per estendere a tutte le persone con autismo gli interventi previsti nella Linea Guida n. 21 [“Trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e adolescenti”, N.d.R.] dell’Istituto Superiore di Sanità, che dovranno essere ricompresi nei Livelli Essenziali di Assistenza».

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