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Intervento (e risposta) del dottor Francesco Fera

Ricevo e pubblico volentieri un intervento del dottor Francesco Fera, che riprende il mio articolo "Rappresentativi se..."

Caro Gianfranco, mi sono preso qualche giorno perché avevo necessità di metabolizzare le tue sollecitazioni, che ti confesso ho trovato di grande stimolo, in gran parte condivisibili, in qualche passaggio da approfondire. Sono d'accordo: bisogna discutere su cose concrete e le linee guida dell'ISS sono un riferimento di valore tecnico e scientifico enorme, una risorsa inestimabile per difendersi da inganni e cialtronerie varie, un punto di riferimento  per costruire anche il suo superamento, sempre che ve ne sia fondamento scientifico. Così come non posso non condividere la prospettiva proposta di una progettualità da condividere, di obiettivi da darsi sulla base di quanto nelle LG è contenuto.

Vengo, altrettanto rapidamente, alla seconda questione. È vero: imporre in una legge - il cui scopo finale probabilmente è quello di riconoscere delle elargizioni – l’obbligo per una associazione di essere in possesso di requisiti quali l'indipendenza, l'inclusività e la democrazia significa, burocratizzare un percorso di promozione di PRINCIPI e di crescita che si sottrae alle persone, alle famiglie ed alle associazioni stesse. Allora, perché non provare a sottrarsi a questa trappola inserendo e promuovendo tali principi, insieme ad altri, nei fondamenti e nella prospettiva politica del progetto da condividere, insieme alla rinuncia a qualsiasi forma di finanziamento pubblico che non sia fondato su concrete azioni in favore delle persone con DGS?

 Risposta

Certamente la riflessione che ho proposto, scrivendo “Rappresentativi se…” è tutt’altro che conclusa, e anzi uno degli obiettivi più ambiziosi era, e rimane, proprio quello di allargare il confronto a soggetti che, come nel tuo caso, possono – non ho dubbi - arricchirlo.

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Le politiche di tutela delle persone con autismo

22 Dicembre, fonte superando.it, Liana Baroni *

 Giovane con autismo

Giovanni Marino, presidente di FANTASIA* (Federazione delle Associazioni Nazionali a Tutela delle Persone con Autismo e Sindrome di Asperger), è stato invitato il 17 dicembre scorso dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) a presentare una relazione sul punto di visto delle famiglie coinvolte in problemi di autismo, alla conferenza internazionale Strategic agenda for Autism Spectrum Disorders: a public health and policy perspective, organizzata dallo stesso ISS.

In tale occasione Marino ha esordito dichiarando che, come genitore, non avrebbe presentato slides, come normalmente fanno i tecnici, ma avrebbe dato testimonianze dei frutti di un lavoro incessante a fianco delle famiglie e della conoscenza di tutto il mondo dell’autismo.
Il suo intervento è stato molto apprezzato e ripreso da molti relatori intervenuti dopo di lui. In esso abbiamo voluto esprimere la nostra posizione su vari punti, con una chiarezza che è stata ritenuta importante dall’ISS, per il quale, d’altronde, l’ANGSA [Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici, N.d.R.] è interlocutore privilegiato da vari anni.
Gli esperti dell’Istituto presenti all’incontro ci hanno confermato che sono preziose per loro anche le testimonianze e le osservazioni provenienti dai due Forum Autismo-Scuola e Autismo-Biologia, condotti da Daniela Mariani Cerati, cui va il grazie immenso di tutti noi Soci e di tante altre persone.
Anche gli esponenti del Ministero della Salute – presenti alla conferenza in veste di rappresentanti dell’ente organizzatore – hanno assicurato che faranno riferimento all’ANGSA per ogni organismo consultivo che istituiranno al loro interno in riferimento ai temi dell’autismo.

In sintesi estrema, l’intervento di Marino – per il quale rimandiamo al testo integrale – chiarisce la nostra posizione associativa sulla necessità di una preparazione specifica per le politiche di tutela delle persone con autismo.
Ecco perché riteniamo sia doveroso riprenderci il ruolo di rappresentanti istituzionali per i temi dell’autismo, pur rimanendo a fianco di FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), supportandole altresì con forza sui temi generali della disabilità.

*Di FANTASIA (Federazione delle Associazioni Nazionali a Tutela delle Persone con Autismo e Sindrome di Asperger) fanno parte ANGSAAutismo Italia e Gruppo Asperger.

* Presidente nazionale dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici).

Ricordiamo ancora che è disponibile il testo integrale dell’intervento di Giovanni Marino, presentato il 17 dicembre scorso alla Conferenza Internazionale sull’autismo promossa dall’ISS e menzionato nella presente nota di Liana Baroni.

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Correggere la richiesta sull'autismo

fonte proautismo.org, di John Elder Robison, Trad. Fabio Brotto 

Negli ultimi anni sono state pubblicate migliaia di ricerche sull’autismo. Con numeri così alti, si potrebbe pensare che noi tutti stiamo esultando per un grande progresso. E tuttavia molte persone — specialmente adulti con autismo — sono frustrate dalla scarsità dei benefici che si sono materializzati. Perché?
La risposta è semplice: stiamo studiando le cose sbagliate. Noi stiamo gettando milioni nella ricerca di una “cura”, anche se ora sappiamo che l’autismo non è una malattia ma piuttosto una differenza neurologica, una differenza che rende disabili alcuni di noi mentre a pochi altri dona capacità straordinarie. Molti di noi vivono con un mix di doti superiori e di disabilità.
La ricerca sulle cause genetiche e biologiche dell’autismo ha sicuramente un grande valore, ma è un’impresa a lungo termine. Il tempo che va dalla scoperta allo sviluppo di una terapia approvata dalla comunità scientifica si misura in decenni, mentre la comunità dell’autismo ha bisogno di aiuto subito.
Se noi accettiamo l’idea che le persone autistiche non sono ammalate ma neurologicamente differenti, l’obiettivo della ricerca cambia: da trovare una cura ad aiutare noi a conseguire la nostra migliore qualità di vita.
Ecco alcuni modi per farlo:

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Autismo, l’I.S.S. ha presentato la prima indagine sull’assistenza sanitaria in Italia

fonte Redattore Sociale

Creare un database globale sui disturbi dello spettro autistico, istituire una rete scientifica ed epidemiologica europea, promuovere l’avvio di Registri nazionali in Italia e negli altri paesi. Sono questi gli obiettivi discussi oggi all’Istituto superiore di Sanita’ (Iss) nell’ambito della conferenza internazionale ‘Strategic agenda for Autism Spectrum Disorders: a public health and policy perspective’.

Tema centrale e’ “l’urgenza di ottenere stime di prevalenza a livello nazionale ed europeo per la pianificazione di servizi efficaci e correlati all’eta’. Ad oggi- scrive l’Iss- sono infatti attivi ben pochi registri sui disturbi dello spettro autistico (Autism spectrum disorders, Asd) nel mondo e solo un numero limitato di studi epidemiologici possono essere utilizzati per una pianificazione appropriata della presa in carico delle persone autistiche”.

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Abbiamo perso Franco

Questo sito si unisce al dolore per la scomparsa di Franco Bomprezzi, di cui è possibile qui rinvenire svariati contributi. Esprimo le più sentite condoglianze ai suoi familiari e alla redazione di superando.it

18 Dicembre, fonte superando.it

È mancato il nostro direttore responsabile Franco Bomprezzi ed è una grandissima perdita per il giornalismo e per il mondo di tutte le disabilità. Ne pubblichiamo uno dei suoi ultimi scritti, “Liberi di volare”, che lo “racconta” nel miglior modo possibile

Trent’anni di amicizia e più di venti a collaborare, confrontarsi, discutere, rendono quasi impossibile, a chi scrive, usare troppe parole per ricordare Franco Bomprezzi, direttore responsabile di questa testata, mancato poche ore fa.

Cercando per un istante di uscire dal personale, è un colpo davvero duro, una grandissima perdita per il giornalismo “vero” e per il mondo di tutte le disabilità.
Qui di seguito diamo spazio a uno degli ultimi testi pubblicati da Franco nel suo blogFrancaMente del settimanale «Vita», intitolato semplicemente Liberi di volare e s critto in queste settimane di malattia. È un testo che più di mille parole “racconta Franco” nel migliore dei modi possibile. Grazie, Franco, è stato bello lavorare e ridere assieme. Mi manchi già moltissimo. (Stefano Borgato)

«Sì, c’è anche il numero del letto: 15. Un piccolo progresso dal letto 14 dell’Unità Spinale di Niguarda di Milano, da dove scrissi qualche anno fa piccole cronache di degenza e di umanità. Questa volta mi trovo al Centro Clinico NEMO, sempre al Niguarda. Ho scelto di ricoverarmi qui per capire bene che cosa stesse succedendo al mio organismo, che non sta funzionando a dovere, e non solo per le conseguenze di un’embolia polmonare. Avevo ragione, c’era altro, problemi per così dire di funzionamento nientemeno che del pancreas e del fegato. Lo hanno capito in poche ore di day-hospital e quindi non mi hanno lasciato andare a casa, ma sono stato accolto subito in questo reparto luminoso, caldo, dai colori pastello della speranza e della serenità: i colori del pesciolino Nemo. Perché qui c’è una rete che spinge verso l’alto, con affiatamento e competenze elevatissime.
Dicevo del numero del letto. In realtà la camera nella quale mi trovo ha un nome: Liberi di volare, e dentro è piena di fumetti che rappresentano aerei in volo, e persino sul pavimento sono tracciati aeroplanini color arancio.
È un centro specializzato nato dall’incrocio di tante volontà e di personaggi tenaci: Alberto Fontana, Mario Melazzini, Renato Pocaterra, come dire UILDM e Telethon, AISLA, Famiglie SMA (atrofia muscolare spinale). Il tutto convergente nella Fondazione Serena, un modo concreto di coniugare ricerca e assistenza, e offrire un servizio di eccellenza a tante famiglie che non avevano fino a pochi anni fa un riferimento unico al quale rivolgersi con fiducia.
Ecco, è qui che sto combattendo una nuova battaglia per ritrovare salute e qualità della vita. Coccolato dalle OSS e dagli infermieri, curato con attenzione certosina dall’équipe medica, sento già i primi segni della riscossa. Ma sono anche giorni nei quali il pensiero è davvero libero di volare. Il pensiero di ciò che ho fatto sino ad ora, di ciò che vorrei continuare a fare a lungo, l’analisi serena dei progetti che mi spingono a guarire in fretta, perché c’è tanto da fare.
In un Paese nel quale sembra che nulla funzioni, ho trovato la conferma che non è vero, non c’è da disperarsi. Volevo per ora condividere con voi questa mia sensazione di serenità. Ne scriverò ancora.
Franco Bomprezzi».

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