14 Novembre, fonte "il manifesto", Anna Maria Rivera
Razzismo e periferie. Dilaga la caccia, simbolica o reale, ai capri espiatori di sempre: rom e sinti, migranti e rifugiati. Il paradigma Roma
Dilaga ormai in Italia la caccia, simbolica o reale, ai capri espiatori di sempre: rom e sinti, migranti e rifugiati. Pur variando luoghi e personaggi, comune è lo schema narrativo, avallato anche da quotidiani mainstream. A giustificare o sminuire la violenza dei «residenti» e dei «cittadini comuni» si propalano spesso leggende e false notizie, spacciate come vere anche da organi di stampa prestigiosi.
Ciò che è accaduto nella borgata romana di Tor Sapienza costituisce un precedente assai grave. Mi riferisco allo svuotamento forzoso, a furor di assalti razzisti, del Centro di accoglienza che ospitava abitualmente i più vulnerabili tra i rifugiati, soprattutto minori. I facinorosi che, incappucciati e al grido di «bruciamoli tutti!», a più riprese hanno attaccato il Centro, con lanci di pietre e petardi, per alcuni giorni sono stati rappresentati, anche dalla grande stampa, come poveri «cittadini esasperati».
E le dicerie a proposito di scippi e aggressioni subite, tentati stupri — dei quali non v’è traccia di prova né denunce formali — sono state puntualmente riprese senza alcuna verifica.