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Allo studio il primo localizzatore di persone con autismo, per evitare il rischio di scomparse

disabili.com

persona geolocalizzata con spunta blu sulla testaFondazione Vodafone sta studiando con il team di Cervelli Ribelli un dispositivo elettronico indossabile in grado di segnalare la scomparsa improvvisa di persone nello spettro autistico ed aiutare a rintracciarle

La tecnologia viene in aiuto delle persone con disabilità, ed in particolare delle famiglie di persone autistiche. E’ allo studio, infatti, un innovativo progetto per realizzare il primo localizzatore per le persone con autismo che si perdono. A lanciarlo e sostenerlo, Fondazione Vodafone e il network “Cervelli Ribelli, il cui presidente è il giornalista Gianluca Nicoletti. I primi prototipi del dispositivo saranno presentati a settembre, prima di sperimentare sul campo il dispositivo.

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Intestino e autismo, un legame sempre più evidente

clinicafornaca.it

Intestino e autismo, quale legame? «Si tratta di specifiche malattie infiammatorie che comportano anche forte dolore e disturbi della motilità», spiega il dottor Federico Balzola: «Eliminare determinati alimenti può subito produrre importanti risultati anche di tipo comportamentale»

Patologie intestinali e autismo: il dottor Federico Balzola, medico specialista in Endoscopia digestiva e Gastroenterologia della Clinica Fornaca, è uno dei responsabili dell’ambulatorio che all’interno del Dipartimento delle Malattie dell’apparato digerente e della nutrizione della Città della salute e della scienza di Torino si occupa dello studio sul trattamento dietetico/farmacologico delle malattie infiammatorie croniche intestinali evidenziate nella sindrome autistica.

Dottor Balzola, la diagnosi della sindrome autistica si incrocia sempre più di frequente con la presenza di malattie infiammatorie croniche intestinali. Qual è il legame tra le due situazioni?

«Negli ultimi quindici anni la letteratura medica ha registrato la prevalenza di sintomi gastrointestinali nel 70 per cento dei pazienti autistici, spesso associati a malattie infiammatorie intestinali. La diagnosi non è facile perché si tratta di pazienti con elevata soglia del dolore, difficoltà di comunicazione verbale ed esordio dei sintomi in fase tanto precoce che per loro risulta difficile registrarli come un’anomalia. La convivenza con tutti questi aspetti impedisce un’espressione chiara della malattia e ci porta talvolta a non comprendere che determinati atteggiamenti verso il cibo e comportamenti aggressivi verso se stessi sono tentativi eseguiti dal paziente per comunicare un disagio che noi non vediamo o tendiamo ad associare a un disordine comportamentale».

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Autismo, Federico De Rosa: "Vi spiego come funziona una mente diversa"

repubblica.it 

Autismo, Federico De Rosa: "Vi spiego come funziona una mente diversa"
Entrare nella mente di una persona autistica e comprenderne i meccanismi è una sfida da cui spesso specialisti, genitori, insegnanti, familiari e amici escono sconfitti perché capire a fondo le difficoltà, le emozioni e le sensazioni di chi vive in un mondo così lontano è impossibile ammenoché prima non si faccia piazza pulita di preconcetti, sovrastrutture, abitudini e luoghi comuni.

Federico De Rosa, 24 anni, di Roma, "fiero" di essere autistico, vuole aiutare noi 'neurotipici', a entrare nel suo complesso e delicato mondo. E lo fa scrivendo. Attraverso un lungo lavoro con gli specialisti è arrivato a una forma di comunicazione e apprendimento che lo ha fatto uscire dal suo isolamento e lo ha portato a conseguire la maturità scientifica e scrivere ben tre libri, l'ultimo dei quali, appena pubblicato si intitola "Una mente diversa" (San Paolo, 2020, 14,50 euro). Federico ci accompagna per mano nella sua mente e nella sua dimensione autistica, senza alcun vittimismo, anzi, prendendoci anche un po' in giro, per le nostre abitudini e il nostro concetto di felicità. Un testo vero, diretto, da cui trapela una consapevolezza e una lucidità sorprendenti, in grado di far sorridere e commuovere. Per questa sua abilità di 'parlare' attraverso il computer, è stato possibile intervistarlo via email e porgli domande su come lui percepisce il mondo esterno.
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La Pimpa a fianco dei bambini e delle bambine con autismo

superando.it

Basata su tre cartoni animati della Pimpa – la celebre cagnolina a pois creata dalla penna magica di Altan – una app è stata sviluppata per fornire uno strumento di supporto ai processi riabilitativi nei confronti di bambini e bambine con disturbo dello spettro autistico. L’iniziativa è stata promossa dall’IRCCS Eugenio Medea (Polo di Bosisio Parini, in provincia di Lecco), in collaborazione con la RAI, con la Società Quipos e naturalmente grazie ad Altan. Il tutto nell’àmbito del progetto “AutiTec – Soluzioni Tecnologiche per l’autismo”

Pimpa

Non è la prima volta che la Pimpa – la celebre cagnolina a pois creata da Altan, attualmente protagonista di una serie animata in onda tutti i giorni su RAI Yoyo – “si schiera” a fianco delle persone con disabilità: per citare solo un caso, lo aveva fatto ad esempio nel 2012, come avevamo raccontato a suo tempo, sollevando un bimbo oltre un gradino, immagine comparsa poi sulle magliette regalate a quasi trecento bambini delle scuole primarie di Udine e Cividale del Friuli che avevano partecipato al progetto La città accessibile, la città di tutti. A promuovere l’iniziativa era stata la UILDM di Udine (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), in collaborazione con l’Ufficio Agenda 21 e i Servizi Educativi del Comune del capoluogo friulano, per avvicinare in modo ludico e attivo i piccoli cittadini e cittadine al tema dell’inclusione delle persone con disabilità, esemplificato da quello delle barriere architettoniche.

Questa volta, invece, l’“incursione” della Pimpa è a supporto dei bambini e delle bambine con disturbo dello spettro autistico, avvalendosi tra l’altro delle più moderne tecnologie.

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