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Abbiamo bisogno di essere aiutate quando siamo vive. L’appello di una mamma

E’ una giornata afosa. Si fa fatica anche a respirare. Irrompono come uno squarcio su una tela, in questo clima torrido, le parole di mamma Anna, che vive a Scanzano Jonico (provincia di Matera) con il figlio Lorenzo di 13 anni, un ragazzo con autismo grave: “Le scrivo questa lettera perché ho bisogno del suo aiuto. Durante il periodo del Covid ho capito quello che mi aspetterà tra quattro anni, o forse anche prima, quando mio figlio non frequenterà  più la scuola. Io e la mia famiglia saremo costretti a trasferirci in un’altra Regione, perché  abbandonati  dalle istituzioni locali come tante famiglie che vivono in Basilicata. Qui non esiste un centro specializzato nell’autismo con rapporto uno ad uno ed uno a tre”.

 

Anna racconta che nella sua zona esiste solo una struttura per il cosiddetto “Dopo di noi”, cioè il momento in cui un figlio con disabilità si troverà senza i genitori: “Questa struttura è stata realizzata per quando noi genitori non ci saremo più. Il “Dopo di noi” a Policoro è stato inaugurato nel 2014 dal Presidente dell’Anffas nazionale e dall’allora Sindaco Rocco Luigi Leone – diventato attualmente assessore alla Salute e alle Politiche sociali della Regione Basilicata – ma purtroppo mai aperto”.

Per questa ragione mamma Anna, il 3 luglio, ha organizzato una manifestazione davanti a questa struttura. Prima, da sola. Con la forza che solo una mamma disperata può avere. Poi, insieme ad altre mamme: “Anche per denunciare lo stato di abbandono e degrado in cui versa la struttura – scrive – una vera vergogna”. Mamma Anna parla di diritti negati. Quello del figlio a vivere una vita dignitosa e serena nella sua terra, quello di una famiglia in difficoltà che non merita di restare sola: “Non voglio che mio figlio diventi un invisibile come lo sono diventati ragazzi che hanno compiuto 18 anni e vivono nella fascia Jonica. I nostri figli hanno il diritto di ricevere le cure che meritano. Perché quando questi ragazzi non fanno terapia regrediscono sviluppando comportamenti problematici o crisi violente”.

Famiglie lasciate sole a gestire problemi che diventano insormontabili. Carichi troppo pesanti da poter essere sorretti solo dal privato cittadino. Assenza di servizi, di prospettive, di serenità: “Noi mamme abbiamo il diritto di vivere, a volte mi sembra di vivere all’inferno, non credo di chiedere tanto”. No, Signora Anna. Lei non chiede tanto. Il paradosso è che deve strillare per poter reclamare il minimo dei suoi diritti.

 

https://www.isabellaschiavone.com/2020/07/09/abbiamo-bisogno-di-essere-aiutate-quando-siamo-vive-lappello-di-una-mamma/?fbclid=IwAR2swrqlHl4bABXdJojnlyxr16H7JMPqZw6loOMRlcDahRhTxP_XAAOTtz0

 

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