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COME GESTIRE COMPORTAMENTI SESSUALI SOCIALMENTE NON ACCETTABILI DI UN/A RAGAZZO/A CON AUTISMO?

21 Giugno, fonte Istituto Medicina Comportamentalr Ismec

La sessualità delle persone con autismo, oltre ad essere un tabù culturale, e'un vero tabù scientifico. In letteratura ci sono pochissimi lavori molto datati e pieni di stereotipi e pregiudizi suggerendo come procedura di intervento esclusivamente la punizione che come e'noto non e'molto efficace senza il parallelo insegnamento di un comportamento alternativo desiderabile. La punizione ci insegna cosa "NON" possiamo fare ma non ci insegna cosa "POSSIAMO" fare. La punizione non da alternative.

Anche chi ha una disabilità intellettiva presenta crescendo dei bisogni sessuali che se non adeguatamente gestiti possono creare non pochi problemi. Gli interventi farmacologici si sono rilevati fallimentari poiché se da un lato riducono la frequenza di comportamenti sessuali socialmente non accettabili, come la masturbazione in pubblico, comunque non risolvono il problema poiché questi comportamenti sono disfunzionali per ovvi motivi anche se si presentano una volta soltanto al giorno esponendo i ragazzi a pericoli e compromettendo la loro vita sociale. 
Gli interventi devono essere finalizzati all'individuazione della funzione del comportamento tramite analisi funzionali descrittive (ABC) e successivamente alla manipolazione delle contingenze ambientali coinvolgendo la famiglia che deve essere coinvolta nel programma educativo.
Nello specifico non e'possibile eliminare un bisogno naturale (non sarebbe nemmeno etico).
Un'autostimolazione e' mantenuta da rinforzo automatico (elicita piacere) e pertanto l'estinzione (il cui presupposto e'l'eliminazione del rinforzatore) del comportamento non e'pensabile.
Cosa e'opporturno fare allora? Come sempre bisogna dare un'alternativa topograficamente diversa ma funzionalmente simile al comportamento che vogliamo modificare. In questo caso dobbiamo modificare il "dove" e il "quando" si manifesta il comportamento che se manifestato in tempi e negli spazi giusti non è' un problema (come non lo e'per i ragazzi a sviluppo "tipico").
Insegneremo pertanto al ragazzo i tempi e i luoghi in cui e'possibile soddisfare quel bisogno (per esempio soltanto la sera in camera sua). In tutti gli altri luoghi gli verrà consegnata una punizione...che per essere definita tale dovrà avere come conseguenza la riduzione del comportamento.

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