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Autismo e disabilità cognitiva: quel video fa la sua parte

19 Febbraio, fonte superando.it, Elena Bulfone *

Progettare l’accessibilità di un bene culturale o di un museo significa renderlo un luogo inclusivo, sicuro, accogliente e qualitativamente migliore per tutti i potenziali utenti, garantendo il libero accesso alla comunicazione e all’informazione affinché sia possibile una fruizione del patrimonio e delle conoscenze per tutti.
Con questo obiettivo è stata inaugurata alcuni mesi fa Adriatico senza confini. Via di comunicazione e crocevia di popoli nel 6000 a.C., mostra allestita presso il Castello di Udine e che resterà aperta fino al 22 febbraio prossimo, nella quale il design grafico sperimenta l’accessibilità attraverso la semplificazione degli aspetti visivi: la fruibilità delle didascalie e dei pannelli illustrativi è favorita infatti grazie ad appropriate dimensioni, collocazione e facilità di avvicinamento. La provenienza dei reperti, inoltre, è chiaramente individuabile dalla presenza di mappe semplificate poste alla base di ciascuna bacheca. Il percorso espositivo, infine, presenta più livelli di approfondimento e di accessibilità, grazie alla presenza di video animazioni didattiche e di una proiezione scenografica, che porta il visitatore a “navigare” oltre i confini dei canoni delle classiche esposizioni archeologiche.

Adriatico senza confini, quindi, ha fatto certamente un primo passo – anche se sicuramente non definitivo – verso il diritto di assicurare a tutti l’accesso al bene culturale e alle conoscenze, anche in un edificio come il Castello di Udine, che è storicamente inaccessibile.

L’intento, per altro, è quello di comprendere le diverse necessità, ed ecco perché è stata la nostra Associazione ProgettoAutismo FVG, con il patrocinio della Consulta Provinciale delle Persone Disabili e delle loro Famiglie di Udine, oltreché con l’appoggio del CRIBA Friuli Venezia Giulia (già Centro Regionale di Informazione sulle Barriere Architettoniche, oggi Centro Regionale di Informazione sul Benessere Ambientale) a realizzare il video didattico (clicca sul link per visualizzarlo) intitolato anch’esso Adriatico senza confini, che facilita l’accessibilità alla mostra per le persone con autismo e ritardo cognitivo medio.

Il progetto è stato fortemente caldeggiato dall’assessore alla Cultura del Comune di Udine Federico Pirone e da Paola Visentini, funzionaria della Sezione Paletnologica e Antropologica del Museo Friulano di Storia Naturale e del Museo Archeologico dei Civici Musei e Gallerie di Storia ed Arte della città friulana.
Il video è stato realizzato da Chiara Milocco, educatrice attiva all’interno dei laboratori didattici di ProgettoAutismo FVG, nei quali vengono programmati percorsi individualizzati per adulti con autismi e offerto un Centro Diurno pomeridiano per adolescenti e preadolescenti con autismi. Sono stati anzi proprio alcuni ragazzi con autismo del Centro ad attivarsi per diventare “ciceroni virtuali” del percorso, ciò che ha consentito di raggiungere due obiettivi: da un lato, cioè, quello di facilitare l’accesso alla mostra dei ragazzi e bambini “speciali”, dall’altro lato quello di renderli parte dell’impresa, con una ricaduta importante sull’autostima e il proprio valore personale.
Il video didattico è indirizzato anche ai bimbi delle scuole primarie e secondarie di primo grado, che hanno così la possibilità di cogliere il valore della persona con autismo, capace appunto di diventare la loro guida nel percorso museale.
Dal canto suo, ProgettoAutismo FVG si è occupata di effettuare una riduzione dei testi, che permettono un viaggio virtuale all’interno della mostra anche a ragazzi con autismi e ritardo mentale medio, grazie alla semplicità dell’esposizione di concetti complessi e dell’uso contestuale delle immagini e dei filmati che facilitano la memorizzazione e la comprensione.

L’inclusione delle persone con disabilità passa attraverso un cambio di mentalità nella percezione del loro valore e questa iniziativa si profila come un piccolo, ma importante passo verso l’allargamento degli orizzonti culturali, che deve incominciare all’interno della nostra società, sin dall’infanzia, offrendo precocemente occasioni speciali per comprendere che in ogni uomo si nascondono risorse utili a tutti.
Oggi il ritardo mentale è ancora vissuto, nel nostro Paese, come una sorta di tabù, poiché spesso ci si continua a “vergognare” di chi fatica a tenere il passo con un’umanità indifferente e distante. Noi riteniamo invece che la disabilità cognitiva possa essere l’occasione per avvicinare le persone alla cultura e all’arte.

Mostrato in anteprima ad alcune classi di una scuola primaria, il video ha riscosso un grande successo fra i bambini, che hanno apprezzato soprattutto l’originalità della presenza in voce delle persone con autismo: alcuni non pensavano che potessero parlare, altri sono rimasti sinceramente stupiti delle loro capacità.

* Presidente dell’Associazione ProgettoAutismo FVG

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