PRESENTAZIONE

I bambini e gli adolescenti con disturbi dello spettro autistico hanno in comune difficoltà nelle aree dell’interazione sociale e della comunicazione, comportamenti ripetitivi e stereotipati e peculiari modalità d’apprendimento.

Pur accomunati da queste caratteristiche gli alunni con disturbi dello spettro autistico rappresentano un gruppo molto eterogeneo. Le sindromi presenti all’interno della categoria dei disturbi dello spettro autistico (o dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo, come sono definiti dalle principali Classificazioni Internazionali) sono accomunate dalla presenza della sintomatologia descritta in precedenza; vengono suddivise in Disturbo Autistico, Disturbo disintegrativo della fanciullezza, Disturbo di Rett, Disturbo di Asperger e Disturbo Pervasivo dello Sviluppo non altrimenti specificato, una categoria diagnostica quest’ultima a cui si ricorre quando non sono soddisfatti tutti i criteri per quelle precedenti, ma si é in presenza di alterazioni nelle aree dell’interazione sociale della comunicazione e del comportamento. La categoria delle “psicosi infantili”, usata in passato, oggi viene fatta confluire all’interno dei disturbi pervasivi dello sviluppo.

Oltre che per questa eterogeneità sindromica, gli alunni con disturbi dello spettro autistico possono essere molto diversi tra loro nel funzionamento cognitivo, nel modo di comunicare e di interagire con gli altri. Ci sono, infatti, da un lato, alunni che presentano un grave ritardo intellettivo: non parlano, comprendono poco il linguaggio e sono dipendenti dall’adulto in quasi tutte le aree del comportamento adattivo; dall’altro, alunni intelligenti, con buona proprietà di linguaggio e autonomi in diverse aree del comportamento adattivo. Tra questi due estremi vi possono essere diverse “sfumature” dello spettro autistico. 

Questa eterogeneità rende indispensabile un’attenta valutazione del singolo alunno e una progettazione altamente individualizzata. Queste due azioni (valutazione e progettazione individualizzata) richiedono la collaborazione di almeno tre attori che la Legge 104/92 individua come centrali per l’integrazione scolastica: la scuola, la famiglia, i servizi socio-sanitari. Un riferimento necessario per questi attori é rappresentato dalle metodologie di valutazione e intervento educativo che la ricerca scientifica ha validato negli ultimi 20-30 anni.

Queste metodologie rappresentano strumenti operativi che devono essere innanzitutto conosciuti e, in secondo luogo, contestualizzati tenendo conto delle esigenze del singolo alunno e di quelle della classe. 

Il Progetto P.R.I.S.M.A. presentato in questa pubblicazione rappresenta un primo tentativo di mettere “nero su bianco” linee di indirizzo per l’integrazione scolastica dell’alunno con disturbi dello spettro autistico. Questo documento é stato costruito e condiviso, a partire da una iniziale proposta del Professor Gianfranco Vitale, da una rete formata da famiglie, servizi educativi e sanitari. Ha inoltre avuto un sostegno attivo da parte delle Istituzioni, e in modo particolare dal Comune e della Provincia di Torino. Come sanitari coinvolti in misure differenti e con ruoli diversi nel percorso di diagnosi e presa in carico integrata dei soggetti con Disturbo Pervasivo dello Sviluppo, abbiamo condiviso con piacere e soddisfazione questi passi che costituiscono una nuova concreta esperienza di lavoro “in rete” tra le varie entità coinvolte. 

La rete formata dalle famiglie, scuole e servizi, che si é attivata per la definizione di questo progetto è la stessa che riteniamo essenziale si attivi per favorire il diritto all’educazione e l’integrazione scolastica dell’alunno con un disturbo dello spettro autistico.

Auspichiamo che questo documento possa essere un concreto strumento di supporto e di riferimento ed un punto di partenza per favorire sempre più la diffusione nella scuola di “buone pratiche educative” fondate sulle evidenze della ricerca scientifica.

 

Giuseppe Maurizio Arduino – S.C. di Psicologia, A.S.L. 16  Mondovì-Ceva

Franco Fioretto – S.C. di NPI, A.S.L. 16 Mondovì-Ceva

Marina Gandione – Dipartimento di NPI, Università di Torino

Giovanni Geninatti Neni – S.C. di NPI A.S.L. 1 Torino, Presidio Sanitario San Camillo di Torino

Orazio Pirro – S.C. di NPI, A.S.L. 1 Torino

Federico Villare – Presidio Sanitario San Camillo di Torino

 

Condividi su

FacebookTwitterGoogle BookmarksLinkedin