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Non tagliate sui disabili

25 Aprile, fonte L'Espresso 

LETTERE E RISPOSTE

Cara Rossini, 
sono il padre di un ragazzo gravemente disabile e apprendo con preoccupazione che il Documento economico e finanziario (Def) appena approvato dal governo prevede “la razionalizzazione” della spesa per le invalidità. Si spera che Renzi non faccia proprie le proposte dell'on. Gutgeld, nuovo commissario per la spending review, che ha più volte dichiarato che si potrebbero eliminare le indennità di accompagnamento in cambio di maggiori servizi. Ritengo che si debbano eliminare sprechi e privilegi in ogni settore, ma si debba evitare di accanirsi ancora sulle persone effettivamente più deboli. 
Bisognerebbe prevedere invece un piano che consenta di offrire loro servizi aggiuntivi e non sostitutivi delle indennità, di aumentare le risorse per la ricerca biomedica, di favorire l’inserimento al lavoro e di eliminare gli ostacoli e le barriere che impediscono a queste persone di condurre una vita autonoma e dignitosa, come prevede anche la Costituzione Italiana e la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
Vincenzo Gallo

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Caro Gallo, lei ci scrive spesso su questo argomento e sempre coglie per tempo una tendenza o una tentazione. Questa volta la tentazione è quella di risparmiare su quei pur minimi contributi concessi a chi è fragile, a chi è molto vecchio e a tutti coloro che hanno bisogno dell'aiuto di qualcuno nella quotidianità. Si può capire che un governo di giovani e belli sia poco sensibile a queste tematiche, ma quello che è insopportabile è l'ennesimo gioco delle tre carte: si dice che si toglierebbero le indennità per offrire maggiori servizi, quando sono già noti i tagli alle Regioni, che quindi dovranno risparmiare ancora sulla spesa sociale e sanitaria. Il tutto viene giustificato con la lotta agli sprechi, giusta e sacrosanta se non servisse a rendere più appetibile l'annuncio del giorno. Il piano che lei propone è un ottimo manifesto di moderno welfare. Adatto però a un governo di sinistra.

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