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Se l'insegnante di sostegno non sa fare il suo mestiere, addio apprendimento per i disabili

Scritto da Super User. Postato in Autismo

Mattia Abbate * - La Repubblica

Finalmente, dopo due anni passati nella più totale incertezza, si è tornati a scuola in presenza. Se le preoccupazioni di molti erano di riabituarsi alla routine scolastica, mettersi nell'ottica di studiare regolarmente o rimanere concentrati durante le lezioni, il mio vero problema era l'insegnante di sostegno. Il fatto è che, da quando vado al liceo, l'insegnante di sostegno è ogni anno una grandissima incognita: certo, ho il diritto al sostegno, ma troveranno qualcuno con le competenze adeguate, visto che frequento il classico? Sarà di ruolo? Ebbene, quest'anno effettivamente l'insegnante di sostegno assegnatomi è di ruolo, peccato che sulle sue competenze sia meglio stendere un velo pietoso. Non solo il professore non conosce né il greco, né il latino, ma capisce l'inglese quanto io potrei capire il sanscrito. Che problema c'è? Se sa prendere bene gli appunti nelle altre materie, si può anche trovare una soluzione. Anche il prendere gli appunti si è rivelata un'impresa titanica. "Come faccio a scrivere se il professore parla velocemente?" Forse la domanda andrebbe posta ai miei compagni di classe che seguono senza alcun problema le lezioni di storia e filosofia. Avevo già avuto insegnanti di sostegno improbabili, però come dice il detto: "Al peggio non c'è mai fine".

Lettera firmata

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Autismo, e se c'entrasse (anche) il microbiota?

Scritto da Super User. Postato in Autismo

 Lisa Cesco - La Nuova Venezia

Nell'intestino dei bambini con questa patologia batteri diversi da quelli dei loro coetanei. Indipendenti dalla dieta e che possono influenzare il sistema nervoso centrale: lo studio della Chinese University of Hong Kong.

Nell'intestino c’è una fabbrica che distilla batteri preziosi per la nostra salute, il microbiota, una pluralità di microrganismi che i ricercatori stanno incominciando ad esplorare per individuare nuove strategie di diagnosi precoce delle malattie. Anche le più difficili da afferrare, come l’autismo: proprio indagando il microbiota, una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Gut ha individuato i marcatori di un gruppo di batteri che hanno il potenziale per diventare indicatori predittivi della malattia.

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L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità: un esempio di Regolamento per la gestione delle aule di sostegno

Scritto da Super User. Postato in Autismo

In un momento storico nel quale, come certifica l’ISTAT, sono ancora in crescita gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane (con un più 3,3% del totale degli iscritti), la situazione relativa alla loro integrazione, a partire dai luoghi fisici, non sempre brilla. Rimane, infatti, scarsa l’accessibilità per gli alunni con disabilità motoria, garantita soltanto dal 34% delle scuole, e particolarmente critica la disponibilità di ausili per gli alunni con disabilità sensoriale (il 2% delle scuole). Soltanto nel 15% degli edifici scolastici sono stati effettuati lavori per abbattere barriere architettoniche. Il rapporto alunno-insegnante per il sostegno è migliore delle previsioni di legge, ma è carente la formazione: un insegnante su 3 è selezionato dalle liste curriculari anche se la formazione massiccia nelle università, con i TFA, giunti al quinto ciclo, ci auguriamo faccia cambiare qualcosa.

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La sessualità possibile: adolescenti e adulti con Autismo

Scritto da Super User. Postato in Autismo

Pubblico un interessante contributo del Dottor Paolo Aliata, Coordinatore della Residenza Sanitario-Assistenziale per Disabili Cascina Rossago".

Il titolo è "La sessualità possibile: adolescenti e adulti con Autismo".

Per leggere e scaricare il documento cliccare qui

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Autismo. Maschi e femmine: due sindromi diverse

Scritto da Super User. Postato in Autismo

Maria Teresa Bradascio - La Repubblica

C'è una differenza genetica significativa tra i generi. Anche a livello genetico. E gli studi fatti finora sono per lo più sui ragazzi.

La condizione autistica non solo è diversa da persona a persona, ma anche tra persone di sesso maschile e femminile. E sembra esserci una differenza significativa anche a livello genetico, in particolare nella zona del cervello chiamata striato. Inoltre, il cervello delle bambine autistiche di fronte a segnali sociali, come espressioni facciali e gesti, si attiva in un altro modo rispetto a quello delle bambine non autistiche. Sono i risultati di un nuova ricerca pubblicata sulla rivista Brain dai ricercatori University of Virginia Health System che sottolineano come le conclusioni della maggior parte degli studi sull’autismo - proprio perché si basano fondamentalmente su persone di sesso maschile - non dovrebbero essere prese in considerazione per le bambine.

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