Se l'insegnante di sostegno non sa fare il suo mestiere, addio apprendimento per i disabili
Mattia Abbate * - La Repubblica
Finalmente, dopo due anni passati nella più totale incertezza, si è tornati a scuola in presenza. Se le preoccupazioni di molti erano di riabituarsi alla routine scolastica, mettersi nell'ottica di studiare regolarmente o rimanere concentrati durante le lezioni, il mio vero problema era l'insegnante di sostegno. Il fatto è che, da quando vado al liceo, l'insegnante di sostegno è ogni anno una grandissima incognita: certo, ho il diritto al sostegno, ma troveranno qualcuno con le competenze adeguate, visto che frequento il classico? Sarà di ruolo? Ebbene, quest'anno effettivamente l'insegnante di sostegno assegnatomi è di ruolo, peccato che sulle sue competenze sia meglio stendere un velo pietoso. Non solo il professore non conosce né il greco, né il latino, ma capisce l'inglese quanto io potrei capire il sanscrito. Che problema c'è? Se sa prendere bene gli appunti nelle altre materie, si può anche trovare una soluzione. Anche il prendere gli appunti si è rivelata un'impresa titanica. "Come faccio a scrivere se il professore parla velocemente?" Forse la domanda andrebbe posta ai miei compagni di classe che seguono senza alcun problema le lezioni di storia e filosofia. Avevo già avuto insegnanti di sostegno improbabili, però come dice il detto: "Al peggio non c'è mai fine".
Lettera firmata