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Omofobia

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ilmessaggero.it

Omofobia, ragazzo gay aggredito a Pescara: mascella fratturata. Contro di lui in 7, anche una ragazza

 

Omofobia, ragazzo gay aggredito a Pescara: mascella fratturata. Contro di lui in 7, anche una ragazza

Giovane gay picchiato a sangue mentre si svolge il Pride Abruzzo. E' successo a Pescara. Il ragazzo era in compagna del suo fidanzato. Si tenevano per mano. Contro di loro sette giovani dal marcato accento locale, fra i quali una ragazza. L'aggressione, poi il branco si è dato alla fuga dopo la violenza avvenuta 45 minuti dopo la mezzanotte di giovedì. Nel gruppo anche una ragazza.

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I veri eroi

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Questi sono i veri eroi. Non gli attori, i politici, i calciatori, ma gente come questo profugo Rohingya che ha trasportato i suoi genitori per 150 chilometri scappando dagli squadroni della morte in Myanmar. Non conosceremo mai il suo nome. Ma possiamo far sì che il suo volto e la sua forza non siano dimenticati.

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Così ti aiuta lo Stato, con tanti psicofarmaci : da 2 anni rinchiusa in comunità terapeutica.

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11:41:54medicinapiccoledosi.it

La storia di una ragazza di Pavia, imbottita di psicofarmaci

La sua famiglia voleva solo una mano

 

Una di quelle storie che non vorremmo leggere, sperando magari sia soltanto frutto di qualche scrittore fuori controllo e con tanta immaginazione.
Una ragazza che ha subito delle molestie, aiutata dai genitori ma sempre irrequieta e disinteressata alla scuola.
Allora, i genitori, che cosa fanno? Si rivolgono allo Stato per essere aiutati.
Vengono sguinzagliati i Servizi Sociali, sospese le loro responsabilità genitoriali, e la ragazza viene mandata in una comunità terapeutica.

E lei si trova in questa comunità da oltre 2 anni, costretta “per il suo bene” dal tribunale dei minori a vivere in quella comunità. Prima di cercare aiuto dallo Stato, prima di chiamare ambulanza o forze dell’ordine, questo è un consiglio : provate a risolverla senza l’aiuto di queste figure, cercate nella vostra comunità qualcuno o qualcuna che possa darvi una mano. Non si può mai sapere cosa succede.
Mi ha ricordato un po’ la storia di 55 passi, un film che vi consiglio di guardare per vedere come vengono trattate le persone nelle comunità terapeutiche.
Vi lascio alle parole dell’ Avvocato della famiglia che ha raccontato la vicenda.

Da due anni una diciassettenne di Pavia vive praticamente sequestrata nella comunità terapeutica, in provincia di Alessandria, dove viene imbottita di psicofarmaci, a tal punto da non riuscire più a parlare, se non balbettando o incespicando, e a tenersi pulita, in quanto non ha più controllo della sua vescica. Sviene spesso, non va più a scuola: eppure il tribunale dei minorenni di Milano l’ha costretta a stare lì per il “suo bene”.

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Zohra, 8 anni

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sosdonne.com


ZOHRA, OTTO ANNI. LEI ERA UNA DELLE TANTE SCHIAVE BAMBINE. EPPURE NESSUN GIORNALISTA USA LA PAROLA SCHIAVITÙ

“Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe avere in mano sono la penna e la matita”.

Iqbal Masih

 

Ogni ciclo scolastico, in quarta, leggo La storia di Iqbal. Iqbal è stato un bambino operaio e attivista, diventando un simbolo nella lotta contro il lavoro minorile.

Iqbal è nato in Pakistan, come Zohra, in una famiglia poverissima.

A quattro anni lavorava già in una fornace e a cinque fu venduto dal padre ad un venditore di tappeti per pagare un debito di 12 dollari. Iqbal ha lavorato con altri bambini incatenati ad un telaio per 10-12 ore al giorno, è scappato e si è impegnato per difendere i bambini come lui.

È stato ucciso il 16 aprile del 1995, aveva 12 anni, in circostanze ancora non chiare.

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Si sposano due clochard. Il primo incontro su una panchina

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https://milano.repubblica.it/

Silvia e Alessandro per ora vivono in un dormitorio ma presto torneranno in strada. Due sacchi a pelo tra i regali di nozze

Il pranzo di nozze si è tenuto nel dormitorio dove per ora passano le notti e gli amici hanno regalato loro generi alimentari e coperte per quando torneranno in strada: quello di Silvia e Alessandro, due clochard di Como, è stato un matrimonio particolare e non solo perché è stato celebrato ai tempi del coronavirus. "Si sono conosciuti dieci anni fa su una panchina e noi li seguiamo e aiutiamo da allora – racconta Gianfranco Moretti, coordinatore del gruppo comasco dei City Angels – Vederli sposati è meraviglioso e dimostra una volta di più che al cuore non interessa dove una persona viva o quanti soldi abbia. Conta solo l’amore".

La sposa, originaria di Faloppio, ha 36 anni. "Ha un sorriso bellissimo. Finalmente l’abbiamo vista davvero felice - racconta ancora Moretti - Non mi ha raccontato tutta la sua storia ma da quello che mi ha detto ho capito che vive così per scelta". Lo sposo ha 53 anni. I City Angels, i responsabili della Caritas e gli operatori della Croce Rossa hanno preparato la festa, com’era possibile in questi giorni di prescrizioni per il coronavirus.

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