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Se a morire è un uomo disabile nero americano malato di Covid

Scritto da Super User. Postato in Storie di Invisibili

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L'11 giugno in Texas è morto Michael Hickson, un uomo disabile nero americano malato di Covid. Con "è morto" intendo che i medici si sono rifiutati di curarlo perché hanno decretato la sua vita di qualità troppo bassa per ricevere le cure. Nel senso che per loro se viveva da disabile o moriva era uguale. Hickson è stato lasciato senza medicine, e anche senza cibo e acqua, e anche senza poter vedere moglie e figli. È stato ucciso da abilismo e razzismo sistemico. È disponibile online (e la lascio nei commenti) la registrazione del medico che dice alla moglie di Hickson che non lo cureranno perché la sua qualità di vita è troppo bassa e ogni trattamento futile per una persona "nelle sue condizioni". È agghiacciante e vi sconsiglierei di ascoltarla se capitate su questo post prima di andare a dormire, se non fosse che dobbiamo tutti sentirla e impararla a memoria per capire appieno cosa vogliono dire "abilismo e razzismo sistemico".

E ora spero di non essere in più se uso la morte di Hickson per fare delle osservazioni: il fatto che è morto dovrebbe parlare da sé e bastare, e mi sento a disagio a scrivere altro. Ma voglio dire che non c'è nulla di nuovo in questa morte. L'abilismo medico è frequentissimo, in tutti i paesi. Tutti i miei amici e conoscenti disabili l'hanno sperimentato. Posso contare sulle dita delle mani i medici NON abilisti che ho conosciuto, e soprattutto da piccola di medici ne ho frequentati un po'. Peter Singer pubblica libri di filosofia in cui scrive che le persone disabili hanno una qualità di vita inferiore, e non è stato ancora radiato. Scoppiano casi di bambini neonati a cui vengono negate le cure negli ospedali e l'opinione pubblica si scatena dicendo che i genitori che vogliono "accanirsi e mantenere in vita" il bambino sono dei poveri stronzi, e che i medici e le istituzioni sono i più competenti. Ma all'opinione pubblica sfugge che c'è una storia di abilismo strutturale che in realtà non è storia, è presente. I giornali che si occupano spesso di giustizia sociale non stanno parlando di Michael Hickson. Sapete dove mi tocca leggerne, dopo che nelle organizzazioni per i diritti delle persone disabili? Nei giornali antiabortisti e in generale conservatori. Perché hanno ripreso loro la notizia e i giornali che si occupano spesso di diritti muti? In realtà era prevedibile: spesso la disabilità negli ambienti di giustizia sociale è menzionata solo se c'entra il suicidio assistito o l'aborto dei feti con problemi medici. Altrimenti ciao, non sembra interessare. Che l'attivismo per la giustizia sociale abbia un problema grosso così con le persone disabili è un fatto sempre più evidente. E che dire dei numerosissimi morti di Covid in RSA e RSD dovuti alla bassa qualità delle cure e al fatto che le strutture in caso di malattie infettive sono bombe a orologeria? Strutture che in primo luogo non dovrebbero esistere, perché è contro i diritti umani segregare delle persone. Ma siccome sono disabili è qualcosa di normalizzato. Non ci si sta dedicando all'abilismo strutturale. E la gente muore. Ho paura del Covid non tanto perché potrei essere a rischio. È l'abilismo medico che mi terrorizza. È il modo in cui le persone disabili vengono trattate in ospedale. Il rischio sempre presente che mi vengano offerte cure di qualità inferiore col pensiero che "tanto questa già c'ha una vita di merda, che cazzo cambia?" 

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