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Si sposano due clochard. Il primo incontro su una panchina

Scritto da Super User. Postato in Storie di Invisibili

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Silvia e Alessandro per ora vivono in un dormitorio ma presto torneranno in strada. Due sacchi a pelo tra i regali di nozze

Il pranzo di nozze si è tenuto nel dormitorio dove per ora passano le notti e gli amici hanno regalato loro generi alimentari e coperte per quando torneranno in strada: quello di Silvia e Alessandro, due clochard di Como, è stato un matrimonio particolare e non solo perché è stato celebrato ai tempi del coronavirus. "Si sono conosciuti dieci anni fa su una panchina e noi li seguiamo e aiutiamo da allora – racconta Gianfranco Moretti, coordinatore del gruppo comasco dei City Angels – Vederli sposati è meraviglioso e dimostra una volta di più che al cuore non interessa dove una persona viva o quanti soldi abbia. Conta solo l’amore".

La sposa, originaria di Faloppio, ha 36 anni. "Ha un sorriso bellissimo. Finalmente l’abbiamo vista davvero felice - racconta ancora Moretti - Non mi ha raccontato tutta la sua storia ma da quello che mi ha detto ho capito che vive così per scelta". Lo sposo ha 53 anni. I City Angels, i responsabili della Caritas e gli operatori della Croce Rossa hanno preparato la festa, com’era possibile in questi giorni di prescrizioni per il coronavirus.

"Abbiamo collaborato alla preparazione del rinfresco e festeggiato assieme agli sposi e agli altri ospiti del dormitorio invernale di via Sirtori. Avrei dovuto anche partecipare alla cerimonia in Comune come testimone, ma poi giustamente hanno scelto dei loro amici senzatetto – continua Moretti – Come regalo di nozze abbiamo scelto due nuovi sacchi a pelo, oltre a varie confezioni di biscotti e caramelle. Abbiamo pensato al futuro".

 

 

Il dormitorio a cui la coppia si appoggia, infatti, "resterà aperto solo un altro paio di settimane, dato che serviva per i mesi invernali. Il periodo è stato prolungato anche per l'emergenza sanitaria, ma a breve Silvia e Alessandro dovranno tornare in strada". La neosposa, tra l'altro, "ha problemi di salute e si muove con le stampelle. Mi spezza il cuore pensare che non abbiano una casa – prosegue il coordinatore dei City Angels di Como – In strada ci sono dei delinquenti, ma anche tante bravissime persone che la vita ha bastonato. È il loro caso: Silvia scrive delle bellissime poesie e Alessandro ha una grande sensibilità".

Moretti ricorda un episodio del profondo legame tra i due: "Una sera di qualche tempo fa stavo chiacchierando con lui sotto un portico dove si erano sistemati per la notte e improvvisamente una coperta accanto a noi ha iniziato a tremare violentemente. Era Silvia. Alessandro le si è subito avvicinato ed è riuscito a calmarla facendole sentire il proprio sostegno e sussurrandole parole dolci". Moretti conclude: "Durante la cerimonia di nozze lei era raggiante nell’abito che lui le ha donato per l’occasione. Alessandro indossava un completo che gli ha prestato uno dei volontari dell’emergenza freddo".

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