NOTE SULL’AUTISMO

Le patologie dello spettro autistico determinano gravi disabilità sul versante sociale e permangono per tutta la vita.

All’interno di questa categoria diagnostica si trovano soggetti molto diversi tra loro, con gradi di disabilità sociale e cognitiva estremamente diversificati. Si va, infatti, da un estremo in cui prevale la componente deficitaria collegata a un ritardo mentale grave, spesso associato a disturbi neurologici (primo, tra tutti, l’epilessia), ad un altro limite, in cui la sintomatologia assume i caratteri più vicini al disturbo della personalità, con livelli intellettivi nella norma e talora persino anche superiori.

Anche le capacità comunicative sono estremamente variabili, con soggetti privi di linguaggio e grave deficit di comprensione ed altri con buone capacità. L’alterazione sempre presente, in misura maggiore o minore, è quella relativa all’interazione sociale.

L'Autismo è considerato dalla Comunità scientifica Internazionale come “Disturbo dello Sviluppo”, che mina con diversa intensità e in differenti aree cognitive la naturale crescita del bambino.

Colpisce in misura di 10 – 20 casi per ogni 10.000 bambini nati. Di autismo non si guarisce, tuttavia le esperienze ventennali in altri Paesi, suffragate da studi scientifici, dimostrano che un trattamento precoce e intensivo basato sull'approccio psico‑educativo, diventa lo strumento privilegiato per restituire ai bambini con autismo il diritto a un’esistenza migliore.

Sono state messe a punto specifiche linee guida per l’intervento educativo che vanno considerate come il riferimento più aggiornato anche per quanto riguarda gli interventi in ambito scolastico (si veda in proposito il documento Educating Children with Autism del National Research Council degli Stati Uniti).

  

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