Giuliana Covella - Il Mattino

Curare l'autismo col gioco, la creatività e l'innovazione si può. Fino a qualche anno fa nessuno ci avrebbe scommesso. A partire dai genitori dei tantissimi bambini, che ogni giorno si scontrano con la burocrazia del sistema sanitario e dei fondi che bloccano i progetti per la riabilitazione. Invece a Villa delle Ginestre a Volla tutto questo è stato reso possibile grazie alla caparbietà, all'intuito e all'impegno di un'imprenditrice e fisioterapista specializzata in recupero dell'età evolutiva come Annamaria Schena. Il centro ha infatti brevettato due start-up, IamHero e Atena con cui attraverso rispettivamente un caschetto e un paio di guanti aptici indossati dai bambini che vengono immersi in una realtà virtuale e animata, i piccoli pazienti vengono sottoposti alla terapia riabilitativa in una modalità tecnologica innovativa che va a stimolare la loro emotività con giochi interattivi e scene disegnate sulle pareti.

Ma quali sono i vantaggi? «In particolare si accelerano i tempi per le lunghe liste di attesa nelle strutture sanitarie da un lato - spiega la Schena - e si agevola il lavoro dei neuropsichiatri infantili dall'altro, perché anziché stare 1 ora a seguire i pazienti in 10 minuti ai dottori vengono forniti dei registrati che monitorano i movimenti di maggiore stress del bambino». Intanto è in arrivo la terza start-up, che sarà sperimentata a breve dall'Università Federico II: «Si chiama Super Hero e rispecchia la mission del nostro centro ossia fare riabilitazione die minori autistici facendoli divertire».

L'INTUIZIONE

L'idea è venuta con la spending review qualche anno fa ad Annamaria Schena, direttrice generale di Villa delle Ginestre (azienda amministrata dal marito Luigi Ugliano, medico ortopedico). «Con i tagli del 10 per cento alla spesa sanitaria abbiamo osservato una sorta di ingolfamento delle liste d'attesa - spiega l'imprenditrice - perché era finito il budget a disposizione. Da parte dei genitori c'era dunque la richiesta giustificata di fare terapia ai figli senza aspettare 6 o 7 mesi. Per cui ho iniziato a studiare quale potesse essere il modo migliore per dare loro risposte nel più breve tempo possibile». Sposata e madre di tre figli, la Schena si è ispirata appunto a loro per il suo progetto: «mi sono detta: mi devo inventare qualcosa per rendere efficiente, innovativa e tecnologica la terapia per i bambini autistici. Così ho cominciato a creare l'ambiente idoneo dove accoglierli e ho fatto disegnare scene animate sulle pareti del centro, di modo che non sembrasse una struttura sanitaria. Dopo abbiamo vinto un bando europeo col progetto Bravo e successivamente abbiamo presentato i risultati alla Apple Academy di San Giovanni a Teduccio con l'assessore regionale alla ricerca, innovazione e start-up Valeria Fascione». In buona sostanza da questa esperienza è nata la prima start-up per i piccoli affetti da autismo, che si chiama IamHero ed è in sperimentazione con il dipartimento di Neuropsichiatria infantile della Federico II e la dottoressa Carmela Bravaccio: prevede che il bambino indossi un piccolo casco col quale va a immergersi in una realtà virtuale fatta di scene animate, con skills terapeutiche che vanno a stimolare la loro emotività. Ma non è finita qui. Grazie ad un altro prototipo che va a supporto della terapia tradizionale, dal nome Atena, i pazienti indossano guanti speciali che consentono loro di sentire le sensazioni tattili: «nel caso di una palla o una bambola riescono a sentirne il peso e la consistenza. Cosa che finora in chi è affetto da autismo non sempre avviene, perché molti bimbi non hanno la percezione dei propri sensi». In convenzione con le Asl territoriali Villa delle Ginestre è riuscita così ad offrire un servizio all'avanguardia alle tante famiglie che non riescono a garantire ai loro figlie le cure adeguate per i disturbi dell'apprendimento e dello spettro autistico. «La nostra maggiore soddisfazione è vedere che con le nostre sperimentazioni riusciamo a ridonare il sorriso a tanti bambini, ma anche a tante mamme e papà, come la piccola Eva (nome di fantasia, ndr), una bimba iperattiva di 8 anni che in tre mesi ha imparato a rispettare il turno e le regole, rimanendo seduta ad un nostro convegno per ben 5 ore». E in arrivo a breve il nuovo progetto vinto: Super Hero, con cui si potenzieranno le cure e la riabilitazione per i tanti piccoli autistici della regione.

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