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Giorni rubati

270 milioni di infortuni all’anno, 2.2 milioni di morti, 160 milioni di lavoratori affetti da malattie legate al lavoro (dati ILO): sono questi i termini di una sfida globale che richiede un impegno globale fondato sulle buone pratiche, sull’informazione e sulla condivisione di una cultura della sicurezza e della prevenzione. Questi sono i temi affrontati oggi da un convegno internazionale organizzato a Torino dal Centro di Formazione dell’ILO, Organizzazione Internazionale del Lavoro, ovvero l’agenzia ONU che ha il compito di promuovere condizioni di lavoro dignitoso nel mondo. Una sfida che accomuna paesi industrializzati e non, il cui costo sociale in termini di vite umane ma anche in termini economici è inestimabile. Un problema che richiede una conoscenza approfondita ed una ricerca costante fondata sulle buone pratiche in materia.

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fonte TG3 Piemonte

Lo speciale di RAI3 Persone (del giornalista Paolo Piras) intitolato "La morte grigia" su Giammarco Mereu e lo spettacolo teatrale sugli infortuni sul lavoro "Giorni rubati" di Rossolevante.

fonte contropiano.org/

Lo spettacolo teatrale di Gianmarco Mereu, operaio e vittima di un atroce incidente sul lavoro.

La rappresentazione all'interno della fabbrica. Spettatori, i dipendenti, compagni di lavoro dell'autore e protagonista

Il 28 aprile, giorno in cui il manifesto festeggia il suo compleanno, è in realtà anche la giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro. Un'azienda sarda ha invitato nei propri capannoni e proposto ai propri dipendenti una rappresentazione teatrale, «Giorni rubati», protagonista e autore in prima persona Giammarco Mereu, produzione della compagnia Rosso Levante con la regia di Jurj Piroddi e Silvia Cattoi. Una storia vera, perché Mereu, dipendente da una ditta esterna, è stato vittima davvero di un atroce incidente sul lavoro, cinque anni fa, che lo ha reso paraplegico.
«Alla fine dello spettacolo, quando ho visto tutta quella platea di miei antichi compagni di lavoro, giubbetto arancione e casco antinfortuni in testa, alzarsi in piedi per applaudire me, ho provato una emozione fortissima». Non lo nasconde, Giammarco Mereu, l'impatto che anche lui ha vissuto giovedì, quando è tornato nello stabilimento specializzato nella costruzione di piattaforme marine per il petrolio. Lì era cominciato il suo dramma, una sera che stava terminando di lavorare le nuove strutture del porto di Arbatax. Un cancello del peso di sei quintali gli ha letteralmente spezzato la schiena, e costretto a muoversi su una sedia a rotelle. Perito tecnico, ha fatto diversi mestieri nella vita: in quel momento della sua vita faceva il gruista, e aveva 37 anni, moglie e due figli piccoli.
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