Stampa

SELETTIVITÀ ALIMENTARE E AUTISMO: come analizzarla e come intervenire.

fonte Istituto Medicina Comportamentale Ismec

Molti bimbi con autismo manifestano comportamenti inadeguati legati all'assunzione del cibo.
La selettività alimentare consiste generalmente nell'assunzione di un numero limitato e/o il rifiuto di alcuni alimenti.
Innanzitutto e'necessario analizzare il tipo di selettività che per esempio potrebbe basarsi su particolari caratteristiche: 
- la consistenza (preferiscono cibi asciutti o secchi o semiliquidi);
- il colore (preferiscono tutto ciò che ha un determinato colore);
- la forma.
La selettività alimentare causa problemi da un punto di vista medico (malnutrizione) e nella gestione quotidiana.
La causa di questa selezione di alimenti per categorie ancora non e'chiara ma alcuni studi mettono in evidenza un'ipotesi di un diverso "funzionamento" biologico che si tradurrebbe in una differente elaborazione dei sapori a livello corticale. Altri studi si focalizzano invece su ipotesi secondo cui fattori sensoriali (colore, consistenza, temperatura) insieme a comportamenti rigidi e ripetitivi possano contribuire alla selezione di alcuni alimenti a discapito di altri.

Stampa

da Tiziano Gabrielli

Pubblico volentieri una riflessione che mi ha inviato Tiziano Gabrielli. È contenuta in un articolo che è possibile visualizzare cliccando qui. Ringrazio Tiziano

Stampa

Intervento di Liana Baroni

Ricevo da Liana Baroni e pubblico volentieri.
 
A Liana, che è persona perbene, competente e degna della massima stima, come ben sa, chiedo: "Perchè non pubblicare una nota ufficiale di Angsa per spezzare il silenzio e, concordo con te, la mediocre speculazione politica, che si sono creati intorno a questo "strafottuto" (mi si perdonii il termine così  poco intellettuale. Lo uso di proposito) disegno di legge?
"Vergognosa sordina" (il riferimento è al post "Spettro autistico: in commissione il PD ecc) significa solo, lo sai bene Liana, che da mesi non abbiamo modo di sapere ciò che accade e questo avviene sulla pelle dei nostri figli: credimi se ti dico che tutto questo ci ferisce e ci fa star male.
Angsa ha certamente una posizione in merito a questa vicenda, e non solo su questa... Questo sito non pratica l'arte della censura, anzi auspica e favorisce un confronto sempre più largo, serrato e approfondito. Le critiche, quando ci sono, vanno vissute positivamente perché hanno la SOLA funzione di stimolo, e ben vengano repliche altrettanto costruttive.
Stampa

Spettro autistico: in commissione il PD boccia tutto e vuole il muro contro muro

Pubblico questa notizia tratta dal blog di Grillo, di cui - confesso - non sono mai stato nè diventerò un estimatore politico. Al di là di questa annotazione personale, che non mi pare affatto importante, la notizia è una delle poche che si ha modo di apprendere, stante la vergognosa sordina messa dalle associazioni "cosiddette rappresentative" al lavori della commissione in Senato incaricata di approvare il disegno di legge sull'autismo. 

Sarebbe quanto mai auspicabile che queste associazioni avvertissero la decenza e sentissero il DOVERE di informare, non solo sottosegretari e giornalisti amici, ma anche familiari che (oltretutto) pagano 60 euro ogni anno e hanno il diritto di sapere!

 21 Giugno, fonte http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/affarisociali/2015/06/spettro-autistico-in-commissione-il-pd-boccia-tutto-e-vuole-il-muro-contro-muro.html

Pronti via, il Pd è partito come peggio non poteva nella discussione della Pdl sui disturbi dello spettro autistico. In commissione l'esame del testo è cominciato da poco - siamo all'articolo 3 -, eppure hanno bocciato tutti i nostri emendamenti, anche quelli che avevamo scritto dopo esserci preventivamente confrontati con le associazioni coinvolte dal provvedimento. Questo atteggiamento di chiusura, oltre che immotivato, va solo a discapito del buon lavoro sulla proposta di Legge.

Stampa

Istituzionalizzare fa male, ora ci sono le prove

18 Giugno, fonte vita.it *

Anffas ha messo a punto uno strumento scientifico che raccolga i bisogni e desideri delle persone con disabilità, li ordini e li allinei con le risorse, per scrivere - come la legge vorrebbe ma ancora nessuno fa - il progetto di vita. Un passaggio decisivo per la qualità della vita

A dirlo ora è una ricerca scientifica: per le persone con disabilità l’istituzionalizzazione è sinonimo di cattiva qualità della vita. Lo dimostrano i dati raccolti da Anffas Onlus all’interno del progetto “Strumenti verso l’inclusione sociale: matrici ecologiche e progetto individuale di vita per adulti con disabilità intellettive e dello sviluppo”, i cui risultati sono stati presentati ieri: le persone che vivono in grandi contesti residenziali hanno peggiori livelli di qualità della vita rispetto a tutte le altre.

Condividi su

FacebookTwitterGoogle BookmarksLinkedin