Diario di un ragazzo autistico: la felicità
Federico De Rosa - La Stampa
Pensieri ed esperienze di un 27enne abituato a parlare poco. Ma che racconta la sua vita e le sue emozioni scrivendo.
La società ritiene prevalentemente che essere autistico sia triste perché nell'autismo vede un limite che nega la realizzazione umana e quindi la felicità. Ma io devo dire che di autistici ne ho conosciuti tanti e quasi tutti, nel loro mondo e a loro modo, mi sono sembrati tutt'altro che tristi. Io li direi diversamente felici. Certo non possono essere normalmente felici, i limiti del loro autismo spesso lo negano, ma non sembra che di questo gli importi.
Gli autoproclamati "normali" a me appaiono spesso infelici e più precisamente direi oppressi da chissà cosa oppure spenti, ossia a secco di speranza per il futuro. Io stesso che sono una persona autistica mi sento felice.