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Analisi e criticità LG autismo 2022

Lettera aperta sull'aggiornamento-peggioramento della linea guida sull'autismo

Carissimi,

propongo questa lettera aperta, che sta raccogliendo molte firme di associazioni interessate. L'abbiamo fatta oggi insieme a FIDA  (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ), che raccoglie le adesioni delle associazioni interessate. 
Si riferisce alle proposte inviateci dall'ISS in qualità di stakeholders il 27 novembre scorso
Cordiali saluti

Carlo Hanau 

La lettera è scaricabile cliccando sul link

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Senza diagnosi - L'autismo invisibile delle donne

Ludovica Merletti e Chiara Nardinocchi - La Repubblica

In parte escluse dalla ricerca scientifica e penalizzate da pregiudizi culturali, così ogni anno migliaia di bambine nello spettro non sono individuate. Disturbi alimentari, violenze e terapie sbagliate sono solo alcune delle possibili conseguenze di questo ritardo. Il racconto di chi l'ha vissuto.

Nell'immaginario collettivo esistono solo due versioni di una persona autistica. Può essere un bambino - maschio - con l'ossessione dei treni: ci gioca tutto il giorno e parla, se parla, solo di quelli. Oppure un giovane adulto, un matematico o uno scienziato geniale - e ancora maschio - che conosce a memoria ogni formula, ogni elemento, ma non capisce il sarcasmo e va in crisi per ogni piccolo cambiamento nella routine.

E le femmine? Spesso dimentichiamo la loro esistenza. Del resto sono molte di meno: in Italia i bambini che ricevono una diagnosi sono oltre quattro volte più delle coetanee. Eppure, gli studiosi sostengono da anni che in realtà i maschi sarebbero “solo” il doppio, al massimo il triplo. Non sembra una grande differenza, ma nella pratica significa che continuiamo a perdere tantissime bambine per strada, migliaia ogni anno. Bambine che poi crescono, faticano sempre di più a mantenere il passo con le richieste complesse della società e spesso vengono diagnosticate con patologie che non hanno o sono solo co-occorrenze dell’asd, come disturbi d’ansia, depressione o disturbi dell’alimentazione. 

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Diario di un ragazzo autistico: "Vi racconto come ci sentiamo quando siamo in classe"

Federico De Rosa - La Repubblica

I sogni e le esperienze di un giovane abituato a parlare poco. Ma che racconta la sua vita e le sue emozioni scrivendo

Tutte le scuole elementari d’Italia stanno cominciando a sperimentare la presenza di piccoli nuovi alunni autistici perché l’incidenza dell’autismo tra i nuovi nati è in forte aumento.

Come aiutare questi nostri piccoli amici a vivere bene una scuola pensata per non autistici?

In molti casi potrebbe essere meno difficile di quanto si pensi, tenendo conto di alcune caratteristiche mentali molto diffuse tra gli autistici ed assumendo i giusti accorgimenti per gestirle.

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"Autismo e lavoro", arriva il manuale di "autoaiuto" per affrontare le sfide quotidiane

Redattore sociale

In un libro pubblicato per Edizioni Lsw, Tony Attwood e Michelle Garnett offrono tecniche di rilassamento e gestione dello stress.

Le persone con disturbi dello spettro autistico devono affrontare numerose sfide sia nel momento della ricerca di un lavoro che sul posto di lavoro come: ansia, stress, difficoltà a interagire con gli altri o nell'organizzazione del lavoro. Eppure, queste persone hanno tantissimi talenti e abilità, preziosi per la collettività. Come instaurare un clima di benessere? E come sfruttare le proprie capacità? "Autismo e lavoro" di Tony Attwood e Michelle Garnett (Edizioni Lswr), è il manuale di 'autoaiuto che permetterà alle persone con disturbi dello spettro autistico (ASD)- dichiarano gli autori- di livello 1, senza disabilità intellettiva e con linguaggio funzionale (noto in passato come sindrome di Asperger) di: imparare a gestire lo stress, a gestire i sensi, sviluppare o migliorare le proprie abilità sociali e la consapevolezza di sé e delle proprie capacità".

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Padova, rampe di Lego per rendere accessibili gli edifici: le costruisce un gruppo di giovani autistici

Beatrice Branca - Corriere del Veneto 

Il progetto di inserimento lavorativo «Talents» prende spunto dalla Germania: «Vogliamo sensibilizzare le aziende sull’assunzione di persone con disabilità»

Coloratissime rampe di mattoncini Lego accolgono le persone con disabilità motoria alle entrate e all’interno di negozi e strutture pubbliche. Un lavoro artigianale realizzato con grande passione da Enrico Balestra assieme ai giovani Nicola Barzon, Ludovico Lancia, Enrico Ortile e Alessandro Padrin. I cinque si sono conosciuti nell’ambito dei progetti sperimentali di inserimento lavorativo di persone con disabilità promossi dal servizio di integrazione lavorativa dell’Usl 6 Euganea. Il progetto iniziale, chiamato «Talents», è nato due anni fa con la rete di cooperative Habile e consisteva nella realizzazione di un laboratorio di comunicazione per giovani con disturbo dello spettro autistico come loro, gestito da Sebastiano Rizzardi. «Un giorno Enrico Balestra ha portato nel nostro laboratorio una riproduzione di Super Mario (eroe dei videogiochi Nintendo, ndr) fatto con i Lego, ho capito che mi stava comunicando che le costruzioni con i mattoncini colorati erano la sua passione – spiega Rizzardi -. Abbiamo allora cercato di vedere cosa potevamo fare con i Lego e abbiamo trovato la storia di Rita Eben, una nonna tedesca che costruiva con i Lego le rampe che consentono alle persone con disabilità motoria di accedere con più facilità agli edifici. L’abbiamo allora contattata e ci ha spiegato come realizzarle».

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