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Open Day 30 Aprile

Nel quadro dell'iniziativa promossa e organizzata da Fondazione A.R.C.A. la brochure con il programma per l'Open Day di Venerdì 30 aprile per il Mese dell'Autismo è possibile scaricarla cliccando qui.

Il link per partecipare è https://meet.google.com/ijf-rksi-yqj

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Richiesta urgente

Il documento in oggetto è stato firmato da 25 associazioni e 3 gruppi/pagine Facebook molto seguiti.

"Autismo: persone, bisogni diritti" è tra i firmatari.

Chi volesse visualizzare e/o scaricare il documento può cliccare qui

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Autismo e selettività alimentare a scuola

Autismo e disturbi pervasivi dello sviluppo: di cosa stiamo parlando? 
È sicuramente uno degli argomenti più discussi ed analizzati nel panorama scolastico. Peccato che, talvolta, i dati scientifici di cui disponiamo, frutto di studi specifici e ponderati si perdono nella miriade di informazioni false che circolano sul web, depistando anche il più attento genitore o educatore. Altre volte, invece, capita che l’assimilazione delle nozioni subisca un forte rallentamento 
nella pratica educativa compromettendo l’esito del percorso. 
Perseguire obiettivi di inclusione per un bambino che risulta poco “attrezzato” a vivere con gli altri, a causa dei deficit di interazione e comunicazione sociale oltre che di comportamento, tipologia di interessi e di selettività alimentare, rappresenta una grande opportunità per la famiglia ma anche per la scuola ed il bambino stesso. Opportunità che trovano la loro motivazione nella prospettiva sia di ricercare apprendimenti funzionali, sia di comprendere meglio il mondo con le sue regole e di generalizzare nella vita quotidiana apprendimenti specifici acquisiti in ambito riabilitativo.
Ed è proprio dei Disturbi dello Spettro Autistico e di Selettività Alimentare che parleremo con il dott. Pietro Tortora, specialista in Diagnostica Molecolare e perfezionato in Igiene Alimentare – Nutrizione – Benessere.
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Prima e dopo il 2 Aprile

 Gianfranco Vitale*
 
Nel rispetto che si deve a chi legittimamente ha un'opinione diversa, ammetto di essere ormai tra i pochi a non riconoscere più un significato "speciale" alla ricorrenza del 2 Aprile. In particolare, lo confesso, non ne apprezzo l'enfasi e la crescente connotazione simbolica, che trovo anzi tanto più inadeguate e stridenti se messe in relazione alla drammatica realtà di chi, direttamente o indirettamente, vive l'autismo.
Penso che non sia la retorica ridondante di una giornata a cambiare il senso degli altri 364 giorni dell'anno, segnati, come ben sappiamo, dall'isolamento e dall'abbandono, nostro e dei nostri figli. La realtà che viviamo poco ha in comune con la "festa" e la "celebrazione".
Mentre leggo che col 2 Aprile si rinnova il rito di immancabili articoli e interviste autopromozionali, quello di irrinunciabili vetrine editoriali, di luccicanti rassegne cinematografiche, di "zone blu" eccetera, mi si consenta di ricordare che per il secondo anno consecutivo tante donne e uomini autistici "festeggeranno" questa data segregati tra le mura di RSD e RSA, lontani dai loro familiari e dai loro affetti: trovo vergognoso che quasi nessuno, in mezzo a tanto clamore, denunci questa aberrante discriminazione.  
Mi sfugge, poi, come una giornata che si vorrebbe dedicata alla consapevolezza dell'autismo, possa essere anche condivisa con quelle stesse istituzioni che poco o nulla mostrano di consapevole nei confronti dei nostri cari nei restanti 364 giorni.

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