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Bradipi in Antartide

Le etichette di alto e basso funzionamento, usate per provare a classificare le persone, non solo sono fuorvianti ma anche poco rispettose e dannose. Indicano il modo in cui TU percepisci e fai esperienza del mio autismo e non come IO lo vivo per davvero dall’interno.

Definire qualcuno ad alto funzionamento, invalida e non riconosce i suoi sforzi, la fatica che fa questa persona e il supporto di cui avrebbe bisogno. Stai giudicando la sua abilità a portare più o meno bene, più o meno a lungo una maschera di “normalità”. Definire invece qualcuno a basso funzionamento, lo disumanizza. Lede la sua dignità di essere umano, negando i suoi punti di forza e possibilità. E nutrendo bassissime aspettative, in merito alle sue capacità, lo relega ai margini limitandone le opportunità.

Le etichette di alto e basso funzionamento presuppongono che lo spettro sia lineare, dal poco autistico al molto autistico. Lungo questa linea immaginaria vengono posizionate le persone a seconda di come vengono percepite dall’esterno. Ma lo spettro è multidimensionale. E alle due dimensioni dobbiamo aggiungerne una terza e miriadi di sfumature per descriverlo adeguatamente.

Le persone in genere non funzionano sempre allo stesso modo quando stanno bene o male. Se non hanno dormito o quando sono stressate o traumatizzate. Perché gli autistici dovrebbero farlo invece?

[Descrizione immagine: Infografica sullo Spettro Autistico. In alto c’è scritto “Spettro Autistico e sulla sinistra ci sono dei simboli usati sulle etichette dei vestiti per illustrare come vanno lavati. Più in basso ci sono due etichette. Una dice: “100% autistico (basso funzionamento)”. L’altra: “50% autistico (alto funzionamento)”. Accanto una didascalia dice: “Le etichette di alto e basso funzionamento, sono fuorvianti, poco rispettose e dannose.
Definire qualcuno ad alto funzionamento, nega i suoi sforzi e il supporto di cui avrebbe bisogno. Definire qualcuno a basso funzionamento, lo disumanizza e nutrendo basse aspettative nei suoi confronti lo si relega ai margini.”. Più in basso sulla sinistra, c’è una rappresentazione lineare dello spettro autistico che va dal poco autistico al molto autistico.
Ogni persona, avrà la sua configurazione. Questa può cambiare nel tempo, in base al contesto.
Le etichette di funzionamento invece, riducono le persone ad un solo livello statico e immutabile, indipendentemente dal passare del tempo e dalle condizioni di vita.” *la rappresentazione circolare dello spettro è tratta da un’idea di Rebecca Burgess quella del mixer audio, viene da un meme anonimo.]