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Bambini autistici: ecco le nuove scoperte su genitori e fratelli

Fonte http://www.romagnamamma.it/

Tratti autistici nei genitori di bambini con autismo. Lo hanno dimostrato gli scienziati della Washington University di St. Louis in uno studio, pubblicato sulla rivista Jama Psychiatry, in cui sono stati analizzati 256 minori con diagnosi di autismo, quasi 1.400 bambini normodotati, 1.200 madri e 1.600 padri.

Così se precedenti ricerche avevano dimostrato che i fratelli di bambini con autismo tendono ad avere uno sviluppo più anomalo rispetto ai coetanei, ora sono stati posti sotto studio i genitori, utilizzando la Scala della ricettività sociale (Social responsiveness scale – Srs) per misurare la presenza di tratti autistici.

“Quando c’è un bambino con autismo in famiglia, entrambi i genitori sono spesso segnati nel primo 20% della popolazione adulta che ha partecipato al sondaggio – spiega John Constantino, professore di psichiatria e pediatria alla Washington University di St. Louis – Può essere che una madre o un padre siano solo un po’ ripetitivi o abbastanza focalizzati sui dettagli. Ci possono essere anche molti vantaggi nell’avere alcune di queste caratteristiche. Il problema nasce quando questi tratti sono così intensi che cominciano a compromettere la capacità di una persona di avere una vita normale”.

 

Insieme ai colleghi della Harvard School of Public Health, gli scienziati della Washington University di St. Louis hanno poi affermato che “le persone che ottengono meno di 59 punti alla Srs sono normali. Quando entrambi i genitori hanno invece punteggi più alti – secondo lo studio – hanno anche l’85% in più delle probabilità di avere un bambino con una forma di autismo. Se il punteggio Srs è alto per un solo genitore, la probabilità di avere un bambino nello spettro autistico scende al 53%”.

Inoltre secondo la Washington University di St. Louis i fratelli dei bambini autistici “si sviluppano in modo anomalo”. Gli scienziati hanno scoperto che “il 17% di questi sviluppa l’autismo e un ulteriore 28% mostra ritardi di sviluppo sociale, comunicativo, cognitivo o motoria a partire dai 12 mesi. I deficit più comuni si manifestano nella comunicazione sociale, come l’estrema timidezza con le persone sconosciute e bassi livelli di contatto oculare”. Avere un bambino in famiglia con disturbo dello spettro autistico “significa che i successivi figli nati in quella famiglia – spiega Sally Ozonoff, autore principale e professore di psichiatria e scienze comportamentali presso la UC Davis Mind Institute in California –dovrebbero essere regolarmente sottoposti a uno screening da parte dei loro pediatri per controllare gli eventuali problemi di sviluppo e comportamento”.