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L’autismo e le sue caratteristiche, cosa è meglio sapere

vocecontrocorrente.it

Veronica Iannone *: "Spesso mi succede di parlare con molti genitori di bambini e ragazzi autistici. Loro mi descrivono le molteplici perplessità e quindi di conseguenza mi chiedono consigli e strumenti utili alla correzione di alcuni comportamenti del proprio figlio. Ho visto genitori coraggiosi, pronti ad imparare e a mettersi in gioco e, soprattutto, ad avere fiducia nei professionisti che li assistono. Il nostro è un lavoro impegnativo ma al contempo in grado di regalarti molte soddisfazioni e altrettanti sorrisi genuini.".

 

L’AUTISMO E LE SUE CARATTERISTICHE

Le cause dell’autismo sono multifattoriali, ovvero non vi è un’unica causa. Una delle principali, sicuramente, è l’alterazione genetica  le altre sono di tipo ambientale, esperienziale, psicologico e biologico. Per entrare maggiormente nello specifico alcune delle caratteristiche che accomunano le persone con autismo, seppur non esista un solo autismo sono ad esempio: mancata o una riduzione del contatto oculare,  mancata o riduzione dell’imitazione strutturata o semplice, disprassia (un disturbo che riguarda la coordinazione e il movimento e che può comportare problemi anche nel linguaggio), auto-etero-aggressività, stereotipie motorie, vocali, visive (avvicinare e allontanare un oggetto al viso più volte, emettere suoni o ripetere parole più volte, fare movimenti ripetuti), difficoltà nell’indicare, difficoltà nell’iniziare un’attività (ipoattività), scarso interesse verso molte attività, difficoltà a fermarsi durante un’attività (iperattività), muoversi in maniera compulsiva negli spazi in cui si trova, difficoltà nel gioco in autonomia o a relazionarsi con il gruppo.

 

I PUNTI DI FORZA DELL’AUTISMO

L’autismo ha anche i suoi punti di forza, tra questi troviamo: buone capacità di memoria meccanica, potenzialità di prelettura e pregrafismo e adesione alla routine.

SAPER TROVARE UN EQUILIBRIO TRA I DUE ASPETTI

Risulta importante, quindi, puntare molto su entrambi gli aspetti, punti di forza e caratteristiche specifiche, per poter aumentare l’autonomia delle persone autistiche. Nel mio lavoro di consulenza educativo/pedagogica molto spesso i genitori mi chiedono come gestire i comportamenti “problema” cioè quei comportamenti non corretti in virtù di una richiesta o stimolo. Essi sono comportamenti definiti “problema” in quanto non corretti e consoni, molto spesso, sono comportamenti oppositivi. Un quadro clinico, una diagnosi ben strutturata sono dei punti di partenza da cui partire per attuare delle strategie psicoeducative efficaci e sostituire il comportamento errato.

IL RUOLO DELLA FAMIGLIA

Il ruolo dei genitori è fondamentale, poiché grazie al loro contributo, si può capire cosa manifesta il comportamento problema da parte del bambino, in quali momenti avviene, come si svolge la routine in casa e come viene gestita da genitori. Con l’alleanza educativa tra famiglia, scuola, professionisti (educatore, psicologo, pedagogista, neuropsichiatra) si può stilare un intervento ad hoc.

LA COMUNICAZIONE NELL’ AUTISMO

I soggetti auto-aggressivi, ad esempio, non avendo loro proprietà di linguaggio e non essendo in grado di manifestare le proprie emozioni verbalmente, comunicheranno  il proprio disappunto o il fastidio per un rumore attuando atteggiamenti contro loro stessi.  Spesso, per iniziare a studiare il comportamento del bambino, egli viene osservato in più contesti e in vari momenti della sua routine. Un bambino che frequenta le scuole elementari verrà osservato nel momento in cui si sta in aula, nelle relazioni tra i pari, nei momenti di merenda e nelle attività sportive e ricreative.

L’IMPORTANTE FUNZIONE DEL GIOCO

L’atto del gioco rappresenta un momento in cui lui è sé stesso, in cui mostra interesse o meno per qualcosa e come lo condivide con gli altri. Quando un bambino non è in grado di utilizzare un gioco, oppure quando deve condividerlo con i suoi compagni, lui mette in pratica degli atteggiamenti aggressivi.

pedagogista e tutor

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