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Disprassia Visuo spaziale

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Il bambino con disprassia visuo-spaziale

Un bambino con disprassia visuo-spaziale ha difficoltà ad orientare il suo sguardo.
Normalmente il nostro sguardo adotta una strategia per leggere e per trovare le informazioni.
I nostri occhi, durante la lettura (nei paesi occidentali), scorrono da sinistra verso destra, seguendo il rigo, e passano automaticamente al rigo successivo.

Possiamo saltare una parola, se non vogliamo leggerla, quindi utilizziamo anche una discriminazi one visiva in base a ciò che vogliamo vedere.
Possiamo dire che una scansione visiva efficace è una scansione che scorre lungo il rigo con ritorno al rigo successivo.

I movimenti saccadici (cioè i movimenti a scatto degli occhi per passare da una parola all'altra), i movimenti di inseguimento (per seguire il rigo), le fissazioni e l’intervallo visivo costituiscono le cosiddette abilità motorie combinate.
Parliamo di disturbi della strategia di esplorazione visiva e, più in generale, di disturbi della strategia dello sguardo, quando una o più di una di queste abilità non sono correttamente sviluppate.
Come dicevamo, i movimenti saccadici ci consentono di passare da una parola all’altra, mentre i movimenti di inseguimento ci consentono di seguire il rigo e andare daccapo.

Esistono vari tipi di movimenti saccadici:
- Le saccadi orizzontali vanno nella direzione della lettura. Sono veloci e ampie per i normolettori.
- Le saccadi oblique sono quelle che consentono di passare al rigo successivo.
- Le microsaccadi, in avanti e all’indietro, ci consentono di riprendere le informazioni. Sono di bassa ampiezza. Se ce ne sono troppe interferiscono con la lettura e quindi con la comprensione del testo.
- Le fissazioni consentono la visione della parola, o del grafema. La loro durata varia in base alla lunghezza della parola e in base al numero di volte in cui la vediamo (più la vediamo e, più sarà riconosciuta rapidamente).

L'intervallo visivo è il numero di caratteri che l'occhio vede in una fissazione (una media di 12 lettere).
Più è ampio, più veloce sarà la velocità di lettura, ma oltre un certo limite le lettere non possono essere più identificate.

 L'intervallo visivo non è estensibile.

Ottimi lettori leggono circa 400 parole al minuto.
In Europa, come abbiamo già detto, leggiamo da sinistra verso destra.
Possiamo immaginare che i nostri occhi, durante la lettura, facciano una sorta di staffetta: l'occhio sinistro inizia la lettura dal principio del rigo e fino a metà, ove si incontra con l'occhio destro che completa la lettura sulla seconda metà del rigo.
Per raffinare questa abilità occorrono normalmente 4/5 anni di apprendimento.

I bambini disprassici non hanno la possibilità di adottare una strategia dello sguardo dato che non hanno capacità motorie coniugate ed efficaci tra i due occhi. Hanno difficoltà a seguire il rigo, saltano il rigo, si perdono nel testo e non riprendono nel punto giusto. Possiamo dire che i loro occhi funzionano in maniera anarchica: le lettere vengono saltate, persino le parole, e alcune sillabe possono essere raddoppiate.

Il bambino disprassico può:

- saltare le parole
- saltare una o più righe
- perdersi nel rigo
- rileggere la stessa parola
- ripetere un pezzo di parola
- iniziare su un rigo e finire su un'altro
- creare confusioni o inversioni di suoni: confonde visivamente le lettere (p / q, d / b), inverte le sillabe (on / no, an / na), omette le lettere (trio diventa tro).

Si possono notare, inoltre, difficoltà con i suoni. La sua lettura è lenta, spasmodica, incerta.
Non finisce di leggere quando si perde e la lettura si deteriora sul testo.
Muove anche la testa oltre agli occhi o muove il testo.
Cerca di seguire il testo con il dito ma il dito va troppo veloce, dimentica le parole, raddoppia le altre, salta i righi, fa inversioni, tende ad indovinare la fine delle parole.

La comprensione della lettura è fortemente compromessa.
La lentezza nel proseguire la lettura (oltre ai molti errori) gli rende molto difficile la comprensione ciò che legge:
- impiega troppo tempo a leggere
- non ha il tempo di memorizzare le informazioni nella sua memoria di lavoro
- il testo diventa perciò incomprensibile.

Si trova quindi in una situazione di fallimento.

Gradualmente diventerà disgustato dalla lettura.

La riabilitazione optometrica e la riabilitazione neuro-visiva possono certamente migliorare la situazione, ma un bambino disprassico avrà sempre disordini di motricità rispetto ad altri bambini della sua età.

Come possiamo aiutare un bambino disprassico?

- Evitando qualsiasi elemento cosiddetto parassita: troppe illustrazioni, colore delle pagine acceso o luccicante, quadretti troppo piccoli o troppo colorati che possono creare confusione percettiva.

- Facendogli usare un font ingrandito.

- Facendogli usare quaderni con i righi distanti almeno 1,5 cm l’uno dall’altro.

- Consentogli di mettere, inizialmente, un doppio spazio tra le parole.

- Facendogli fare solo un esercizio per pagina.

- Si possono alternare i colori di un testo, da un rigo a quello successivo (in modo da agevolarlo nel seguire il rigo), ricordandosi, però, di mantenere sempre la stessa alternanza di colori, in modo che abbia sempre gli stessi riferimenti.

Ci sono tuttavia alcuni bambini che non sopportano un sovraccarico di colori.

- Segnandogli con un punto colorato l’inizio e la fine di ogni rigo.

- Facendogli usare un righello per seguire il rigo.

- Facendogli usare più spesso il pc e la calcolatrice.

Contributo fornito dal dott. Devid del Mauro - Optometrista, Posturologo, Tiflologo

 

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