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SELETTIVITÀ ALIMENTARE E AUTISMO: come analizzarla e come intervenire.

fonte Istituto Medicina Comportamentale Ismec

Molti bimbi con autismo manifestano comportamenti inadeguati legati all'assunzione del cibo.
La selettività alimentare consiste generalmente nell'assunzione di un numero limitato e/o il rifiuto di alcuni alimenti.
Innanzitutto e'necessario analizzare il tipo di selettività che per esempio potrebbe basarsi su particolari caratteristiche: 
- la consistenza (preferiscono cibi asciutti o secchi o semiliquidi);
- il colore (preferiscono tutto ciò che ha un determinato colore);
- la forma.
La selettività alimentare causa problemi da un punto di vista medico (malnutrizione) e nella gestione quotidiana.
La causa di questa selezione di alimenti per categorie ancora non e'chiara ma alcuni studi mettono in evidenza un'ipotesi di un diverso "funzionamento" biologico che si tradurrebbe in una differente elaborazione dei sapori a livello corticale. Altri studi si focalizzano invece su ipotesi secondo cui fattori sensoriali (colore, consistenza, temperatura) insieme a comportamenti rigidi e ripetitivi possano contribuire alla selezione di alcuni alimenti a discapito di altri.

ANALISI FUNZIONALE DESCRITTIVA

Al di la' delle cause, questi comportamenti si mantengono perché spesso gli adulti danno attenzione (C) a comportamenti problema (B) che si manifestano durante il momento del pasto (A) in modo contingente (es. l'adulto presenta un cibo non gradito, il bimbo batte la testa sul tavolo, l'adulto da attenzione al bimbo (rinforzo positivo) o toglie il cibo non gradito (rinforzo negativo) o propone al bimbo un cibo alternativo preferito (rinforzo positivo). 

COSA FARE?

Innanzitutto non rinforzare comportamenti problema con funzione di "evitamento/fuga" ( non bisogna dare attenzione al bimbo o sostituire il cibo poco gradito con quello gradito quando il bimbo mette in atto un comportamento non desiderabile): estinzione.
Bisogna piuttosto rinforzare il comportamento in modo differenziale. Altrimenti Il rischio e'che il bimbo possa imparare che "quando mamma o papà mi presentano il broccolo che non mi piace basta che sbatto la testa sul tavolo per ottenere la pasta con il sugo che preferisco".
Dopo avere individuato il tipo di selettività del bimbo e'possibile elaborare la più opportuna procedura. 
Per esempio, presentare simultaneamente cibo preferito e cibo poco gradito (a volte il nuovo alimento non e'visibile) o in modo sequenziale in cui il cibo preferito e'erogato pochi secondi dopo il consumo di quello meno gradito.
Tecnicamente, dopo ripetuti abbinamenti tra i due cibi (condizionamento rispondente pavloviano) avremo un tranfer funzionale grazie al quale il cibo poco gradito acquisirà la stessa funzione di quello preferito.
Quando la selettività alimentare riguarda la consistenza del cibo e'possibile utilizzare il FADING che si basa sul graduale aumento della consistenza. Dopo avere stabilito un livello di consistenza di partenza è un livello di consistenza finale (il nostro obiettivo) e'possibile aumentare gradualmente la densità del cibo.
Alcuni accorgimenti per il training: 
-scegliere inizialmente un alimento targhet che assomigli il più possibile a quelli già assunti dal bimbo;
-creare attività divertenti e abbinare il cibo all'attività preferita (pairing stimulus stimulus).
Ricordiamo che questi sono soltanto dei suggerimenti generali e che ogni procedura va cucita su misura sul caso specifico.