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Intervento del dottor Maurizio ARDUINO

In  risposta al mio articolo sull'ultimo libro del dottor Arduino ricevo e pubblico volentieri

Carissimo Prof. Vitale,
 
Grazie per aver proposto il suo articolo in questo sito che contiene spesso contributi interessanti.
Mi ha fatto particolarmente piacere la definizione di "utile" che ha voluto riservare al mio libro: una delle cose che mi ha accompagnato fin dall'inizio, quando mi accingevo a scrivere le prime pagine, era proprio la speranza che il libro potesse servire a sensibilizzare anche i non addetti ai lavori.
Altra cosa in cui mi ritrovo è l'aver sottolineato che nel libro si affronta la realtà quotidiana, vista naturalmente dal punto di vista di un operatore che lavora in un servizio sanitario pubblico. Lo stare "con i piedi per terra" e il raccontare la quotidianità, con l'alternarsi di "successi" e di "sconfitte" mi è sembrato un modo per dare alla dimensione dell' "incontro" (con le persone con autismo di diverse età e con gli altri significativi) una consistenza reale. Quello che ho sempre faticato a trovare nei libri "tecnici" è proprio questa dimensione dell' "incontro", dove le persone sono quelle che si presentano di fronte a noi nel loro essere "unici e irripetibili" e non quelle che vengono "anticipate" da questa o quella etichetta diagnostica. Non solo, l'Io che si trova ad incontrale non è solo il medico, lo psicologo o l'insegnante ma è un soggetto con idee, pregiudizi, emozioni e limiti.
Ho anche scritto da qualche parte nel libro che lo studio dell'efficacia di un qualche metodo di trattamento non dovrebbe prescindere dal prendere in considerazione una delle variabili più importanti: le persone che lo applicano.
Il riferimento al TEACCH era solo un omaggio voluto ad un programma che ha il merito di aver pensato che la cosa più importante, per le persone con autismo e per le famiglie, è la costruzione di servizi per l'arco di vita. La diffusione del TEACCH in Italia ha consentito di far crescere i servizi più di qualsiasi altro "metodo" (proprio il TEACCH che metodo non è). La "riduzione di complessità" che è stata operata in alcune realtà lo ha ridotto però al " fare le scatole" ... 
Il tema degli adulti, mi viene da dire, è una storia ancora da scrivere. O, meglio, è stata scritta per le sue ombre. Abbiamo bisogno di accendere i riflettori su qualcosa che mostri la possibilità di vivere pienamente la propria esistenza, pur con i limiti che la natura ci ha imposto. Purtroppo, ancora oggi, ai limiti della natura si sommano quelli dovuti alla inadeguatezza della risposta sociale.
 
Un caro saluto
 
maurizio arduino

 

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