Stampa

Con la trattografia una mappatura per capire l'autismo

1 Ottobre, fonte "L'Eco di Bergamo"

Mappare il cervello, 87 miliardi di neuroni, è difficile per l'inimmaginabile numero di connessioni con le quali i neuroni comunicano tra loro. Una nuova tecnologia di risonanza magnetica chiamata trattografia può offrire una mappa delle connessioni cerebrali, aiutando la comprensione di disturbi come autismo, schizofrenia e demenza. Ne parlerà, aprendo le conferenze di BergamoScienza, Marco Catani, neuropsichiatra del King's College di Londra.

Con un effetto simile alle scie di luce delle auto di notte, la trattografia con la risonanza magnetica misura la diffusione delle molecole d'acqua nel nostro cervello, che si muovono dentro le fibre seguendo direzioni obbligatorie determinate dall'orientamento delle fibre stesse.

«Misurando la diffusione dell'acqua - spiega Catani - si riesce a ricostruire immagini tridimensionali delle maggiori connessioni cerebrali». Con la trattografia, Catani ha scoperto connessioni che sono alla base dell'evoluzione delle capacità sociali e linguistiche della nostra specie. Una di queste connessioni è il «fascicolo arcuato» che connette due aree cerebrali della parte sinistra del cervello dedicate alla comprensione e articolazione delle parole.

«L'arcuato - continua il ricercatore - è quasi inesistente nelle scimmie, mentre nell'uomo la sua grandezza è legata alle capacità di memorizzare nuove parole. Individui che hanno un arcuato più piccolo, infatti, mostrano inferiori capacità di ricordare nuove parole. Questa connessione è anche alla base delle capacità combinatoriali che permettono di sviluppare un corretto uso della grammatica».

Il 60% delle persone ha il fascicolo arcuato soltanto a sinistra, mentre il restante 40 % ha connessioni bilaterali. C'è anche una differenza tra i sessi. Circa l'85% degli uomini sono estremamente lateralizzati a sinistra, mentre le donne sono più bilaterali, cosa che probabilmente permette un miglior recupero della parola in caso di ictus. Se le connessioni non si sviluppano normalmente entro i 2 anni di età possono insorgere problemi tipici dell'autismo, quali difficoltà nel riconoscere emozioni, interagire con gli altri e comunicare. Alcune connessioni maturano più tardi e, se alterate, possono generare allucinazioni tipiche della schizofrenia.

«È ancora presto per un utilizzo clinico diffuso - conclude Catani - ma la trattografia ha il potenziale di dimostrare lesioni cerebrali negli stadi iniziali della malattia, e questo potrebbe aprire nuove strategie terapeutiche». 

Condividi su

FacebookTwitterGoogle BookmarksLinkedin