La destinazione, quel punto, è l’Oasi di Sant’Alessio, nell’omonimo Comune della provincia di Pavia. Il giorno prescelto è domenica 3 settembre. Alessandro e il fratellino gemello, Elena e il marito vi arrivano intorno alle 10, vanno ad acquistare il biglietto e qui accade qualcosa di inaspettato. Elena chiede di poter usufruire dell’ingresso gratuito in quanto accompagnatrice di un bambino con disabilità: Alessandro, infatti, convive con un disturbo dello spettro autistico. A dimostrazione di quanto sostiene, Elena mostra la Disability Card rilasciata dall’Inps. Ma alla biglietteria dell’Oasi importa poco di quella tessera: ad Elena viene spiegato che l’ingresso gratuito è concesso solo agli accompagnatori delle persone con disabilità costrette sulla sedia a rotelle. Se non si è in carrozzina, se non si ha una disabilità motoria, non si ha diritto ad alcuna agevolazione. Detto altrimenti: secondo gli estensori del regolamento di ingresso all’Oasi e del relativo tariffario, solo il disabile in sedia a rotelle ha necessità di un accompagnatore per potersi aggirare in pace e in sicurezza nel parco. Una persona con disturbo dello spettro autistico, una persona con questa o quella disabilità intellettiva, invece, può fare e può stare da sola: se proprio vuole un accompagnatore, è bene che questo paghi un biglietto. Una visione, questa, che tradisce una mancanza di conoscenza della disabilità ma anche la forza dello stereotipo per il quale ha disabilità solo chi sta sulla sedia a rotelle.
Elena protesta, dice chiaro e tondo che quella regola è discriminatoria nei confronti di alcune disabilità. "Mi sono sentita umiliata e, poi, profondamente indignata – racconta –. È gravissimo che si discrimini tra persone con disabilità, è gravissimo che sia considerata disabilità solo quella fisica. Mio figlio, come qualunque altro bambino con disturbo dello spettro autistico, ha altrettanto bisogno di essere seguito ed accompagnato". Alla fine Elena è riuscita ad entrare gratis: "Ma solo perché non ho ceduto e dietro di noi si stava creando coda". Nonostante questo ha voluto andare fino in fondo: "Ho deciso di segnalare l’accaduto perché spero che ad altri bambini e altre famiglie non capiti quanto capitato a noi". Sul sito dell’Oasi nulla è cambiato per ora: nella pagina delle tariffe si legge che l’ingresso gratuito è riservato agli "accompagnatori di portatori di handicap in carrozzella". Chi scrive ha voluto accertarsene in prima persona, così ieri mattina ha telefonato all’Oasi chiedendo se ci fossero agevolazioni per chi accompagni una persona con disturbo dello spettro autistico. Risposta negativa: entra gratis solo chi accompagna una persona in sedia a rotelle. Dopo alcune insistite obiezioni, la soluzione pilatesca: biglietto gratis ma, a differenza di chi accompagna persone con disabilità motoria, devo pagare la tessera associativa.