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Diario di un ragazzo autistico. Federico: "Vi spiego perché amo il silenzio".

Federico De Rosa - Il Fatto Quotidiano 

I sogni e le esperienze di un giovane abituato a parlare poco. Ma che racconta la sua vita e le sue emozioni scrivendo

Sento spesso dire di noi persone autistiche non verbali che saremmo poco inclini ad una presenza attiva nelle situazioni e nelle relazioni, più inclini a vivere isolati in un nostro mondo difficilmente accessibile a voi non autistici. Ora, io non è che voglia dire che non sia vero ma solo vi proporrei di considerare le cose anche dal mio punto di vista.

Mi capita spesso che dei non autistici vogliano coinvolgermi ma quasi sempre cercano di farlo nel loro modo e non nel mio. Inoltre ritengono che il loro modo sia l'unico possibile. Quindi vengo travolto da una valanga di stimoli sensoriali prodotti dal non autistico e più è in ansia per il mio autismo, più stimoli produce: alza tono e volume della voce, accentua le espressioni del volto e in casi estremi gesticola anche con le mani.

Ma tutta questa incredibile confusione cosa c'entra con il coinvolgimento? Mistero. Io trovo che le parole siano utili alla mia partecipazione a situazioni e relazioni solo se radicalmente necessarie per lo scambio di informazioni. Per il resto sono di ostacolo.

La mia partecipazione si edifica nel vivere qualcosa insieme in un regime di forte silenzio condiviso. Il silenzio condiviso è pieno di tante cose, a volte belle, a volte interessanti o edificanti e chi è incapace di restare zitto, devasta questa meraviglia.

Le stelle in cielo ci sono anche di giorno ma la loro luce non si vede perché è surclassata dalla luce del sole. Analogamente l'infinito ciarpame di parole inutili nasconde che i vostri cuori parlano con un variegato flusso di piccoli moti fisici del corpo che è fine comunicazione non verbale.

Nel silenzio a me sacro, io autistico vi ascolto con gli occhi e vi rispondo con piccoli movimenti del mio corpo  che spero possiate cogliere.

In questo mondo di silenzio condiviso, non c'è falsità, opportunismo o posa e ciascuno appare solo così come veramente è. La prossima volta che incontrate un autistico, non cercate di coinvolgerlo. Provate una volta a lasciarvi coinvolgere dai suoi silenzi. Potreste scoprire un mondo raccolto di comunicazione potente e vera.

 

https://www.repubblica.it/salute/2022/09/27/news/diario_ragazzo_autistico_silenzio_condivisione-366477176/