Stampa

Un ateneo per ragazzi autistici Bologna vuole provarci

Sabrina Camonchia - La Repubblica

Il programma è già tutto racchiuso nel nome: UDSA - Università per i Disturbi dello Spettro Autistico. Progetto ambizioso che candida Bologna a diventare la prima città al mondo a ospitare una scuola terziaria, ovvero post-liceo, in grado di formare ragazzi con autismo. Per renderli più autonomi e pronti per il mondo del lavoro. I tempi sono lunghi, il progetto sulla carta esiste già, anche grazie a una collaborazione con la facoltà di Architettura dell'Università di Ferrara. Ma tutto è ancora in nuce, e anche in questo caso il Covid ha ipotecato contatti avviati. Ma la tenacia dell'associazione, nata sotto le Due Torri nel 2020, è tanta. Servono 10 milioni di euro.

«I bimbi neuro-atipici hanno supporto più o meno fino a quando sono alle elementari. Aiuto che viene sempre meno quando arrivano al diploma, finite le scuole dell'obbligo. Poi, queste persone sono morte per la società, non esistono più » , dice senza troppi giri di parole Marta Stanzani, ematologa, presidente di UDSA e mamma di Marco Russell Lewis, un bimbo di 10 anni a cui è stato diagnosticato tempo fa un autismo moderato severo. «Dopo il liceo - prosegue - avrebbero necessità di poter accedere a una struttura specializzata anche dal punto di vista architettonico, seguendo le regole del Sensory Design già usato in America e in Nord Europa». Dove questo metodo è stato utilizzato in età prescolare, «ha migliorato il comportamento e la velocità di risposta di questi bambini» , assicura Stanzani. Per questo l'associazione ha stretto una collaborazione col team del professor Alessandro Gaiani di UNIFE che ha progettato, sulla carta, lo spazio.
«Alla città chiediamo un luogo dove poter costruire questa scuola o un edificio da riconvertire secondo i criteri del Sensory Design». In passato l'associazione si è presentata agli allora assessori Lepore e Lombardo, suscitando il loro interesse. Ma quello cui si è scaldato più il cuore è stato Matteo Zuppi. «Il cardinale non solo ha sposato il nostro progetto ma ha deciso di avviare una sperimentazione con alcuni ragazzi autistici all'Istituto dei Salesiani». I tempi non sono ancora maturi, ma dall'anno scolastico 2023-2024 tre o quattro ragazzi potranno iscriversi alla prima liceo, in via Jacopo della Quercia. «Grazie all'impegno di Zuppi e del preside Don Giovanni Sala - chiude Stanzani - partirà una sperimentazione per l'inserimento di alcuni in previsione poi di un loro proseguimento degli studi nella scuola terziaria che vogliamo aprire».
Per presentarsi alla città, ieri si è tenuta a cena a Villa Revedin.
Per informazioni: www.udsa.it.
Scuola pilota L'Istituto salesiano 

Condividi su

FacebookTwitterGoogle BookmarksLinkedin