Stampa

Casa loro

di Letizia Cialli

Eccola , casa loro... dedicata a chi in questi giorni va ripetendo a pappagallo gli slogan di Salvini: "aiutiamoli a casa loro", "respingiamoli in massa"... "bombardiamo i barconi"... dimenticando che le leggi sull'immigrazione le ha emanate proprio la Lega (si chiama legge Bossi/Fini!!) ovvero il suo Compare di partito, quello che gridava "Roma ladrona" , ricordate? E mentre lo gridava, il figliol prodigo rubava a man bassa dalle casse del partito dei gonzi leghisti, gabbati due volte!


Le PERSONE che sbarcano sulle ns.coste scappano dalla guerra... capito??  Guerra... la capite la parola "GUERRA"? Immagino di no, immagino che chi grida "fuori i clandestini dall'Italia o dall'Europa" se ne stia col deretano poggiato sopra una poltrona a sparare sentenze, a parlare di politica estera mondiale sul web, quando nella vita reale nemmeno ad una riunione di condominio li farebbero parlare o potrebbero rendersi utili. Voi, che identificate nell'immigrato la radice di tutti i vostri mali, guardate questa foto e vergognatevi. Vergognatevi della vostra disumanità, della vostra indifferenza, del vostro egoismo e delle vostre soluzioni del piffero! Ripeto, ver-go-gna-te-vi !! Non aggiungo altro.

Stampa

AMICI

Ringrazio e pubblico volentieri un breve racconto scritto da Adelaide, grande amica e compagna di mio figlio Gabriele

 

PERCHE’ UN RACCONTO?

Mi sembra che tecnicamente il racconto stia all’articolo come la pittura espressionista a quella realista. Il pittore tedesco Nolde, in una sua riflessione programmatica, dice infatti che riprodurre fedelmente la natura non consente di esprimere se stessi, mentre “aggiungere alla natura il proprio spirito trasforma l’opera in arte”.

Lungi dall’avere velleità artistiche, mi è parso che questo concetto potesse avere un significato più ampio e riguardare anche l’opportunità di inserire un racconto in un contesto relativo alla disabilità, dalla connotazione fortemente sociale e giuridica com’è questo sito.  

Infatti un racconto, con rapide pennellate e colori essenziali, può andare oltre la descrizione di una condizione o di un’esperienza vissuta e mostrare i sentimenti, gli stati d’animo, i coinvolgimenti di chi si trova a contatto con quella forma di disabilità  dai contorni irregolari e multiformi che è l’autismo.

E’ in quest’ottica che ho sentito il bisogno di fare una piccola riflessione sulla mia attività di volontaria che si rivela a tratti impegnativa, non tanto per il tempo dedicato o lo sforzo compiuto, quanto per il ritrovarmi a contatto con i problemi esistenziali, vissuti da ragazzi che sono in una situazione di  svantaggio, all’interno di una comunità residenziale, e si trovano a vivere le stesse tappe della vita dei loro coetanei normodotati.

E ho sentito il bisogno di condividerla proprio con chi si misura ogni giorno con questi temi: i lettori di questo sito.

 AMICI

E’ un pomeriggio di primavera, mentre si spengono le ultime note di un brano di Antonacci percorro il viale di gelsi che mi porta verso la cascina, isolata in mezzo agli ultimi prati della città. Il cd salta sulle buche che costellano quel tratto di strada. Lo tolgo e lo metto nella borsa insieme ad altri che porto su. Entro, salutata festosamente dai cagnolini che sbucano dagli ulivi e dagli alberi da frutto del cortile e da qualche educatore.

Condividi su

FacebookTwitterGoogle BookmarksLinkedin