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Mi vestirò di viola

 

Quando sarò vecchia mi vestirò di viola
con un cappello rosso che non si intona e non mi dona.
E spenderò la mia pensione in brandy e guanti estivi
E in sandali di raso, e poi dirò che non abbiamo soldi per il burro.
Mi siederò sul marciapiede quando sarò stanca
E arrafferò assaggi di cibo nei negozi, suonerò tutti i campanelli
Farò scorrere il mio bastone sulle ringhiere
E mi rifarò della sobrietà della mia giovinezza.
Uscirò in pantofole sotto la pioggia
E raccoglierò fiori nei giardini degli altri
E imparerò a sputare.

Si potrà indossare orribili magliette ed ingrassare mangiare tre chili di salsicce in un volta o solo pane e sottaceti per una settimana ammassare penne, matite, sottobicchieri e cianfrusaglie nelle scatole.

Purtroppo ora ci tocca avere vestiti che ci tengono asciutte
e pagare l’affitto e non imprecare per strada e dare il buon esempio per i figli. Avere amici a cena e leggere i giornali.

Ma non posso impratichirmi già un po’ ora? Così chi mi conosce non rimarrà scioccato quando improvvisamente invecchierò, e vestirò di viola.

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Peppino Impastato

8 Maggio 1978.
Peppino Impastato viene assassinato nella notte tra l’8 e il 9 maggio , nel corso della campagna elettorale, con una carica di tritolo posta sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia. Gli elettori di Cinisi votano il suo nome, riuscendo ad eleggerlo al Consiglio comunale. Stampa, forze dell’ordine e magistratura parlano di atto terroristico in cui l’attentatore sarebbe rimasto vittima e, dopo la scoperta di una lettera scritta molti mesi prima, di suicidio. Grazie all’attività del fratello Giovanni e della madre Felicia Bartolotta Impastato, che rompono pubblicamente con la parentela mafiosa, dei compagni di militanza e del Centro siciliano di documentazione di Palermo, nato nel 1977 e che nel 1980 si sarebbe intitolato a Giuseppe Impastato, viene individuata la matrice mafiosa del delitto e sulla base della documentazione raccolta e delle denunce presentate viene riaperta l’inchiesta giudiziaria.
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Vita

Quando la tua vita è difficile, e ti mette al muro... ricorda che questa vita di cui ti stai lamentando è un sogno per un altro mondo.
Bisogna lottare per un mondo più equo per tutti!! Dove tutti hanno il diritto di mangiare tutti i giorni, di avere un casa nella quale vivere, di poter studiare, di avere tutti i diritti fondamentali.

Di avere una vita che si possa chiamare vita

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