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IL BACIO - kLIMT

 

Il Bacio raffigura due amanti uniti in un abbraccio che si scambiano un bacio appassionato. La donna si abbandona completamente alla tenerezza del bacio, mentre l’uomo le stringe delicatamente il volto tra le mani. Lo sfondo dorato annulla qualsiasi percezione sensoriale, come se Klimt avesse voluto comunicarci che nell’estasi dell’abbraccio il resto del mondo si annulla.
Il Bacio rappresenta il trionfo dell’Eros; pensate che all’epoca ricevette molte critiche e in molti la definirono un’opera scandalosa, quasi pornografica. Ma come e perché nasce il bacio e quali bisogni appaga?
Per l’antropologo Desmond Morris il bacio ha origine nel regno animale. Le madri dei primati passano il cibo dallo loro bocca a quella dei loro piccoli dopo averlo masticato, in una sorta di “bacio”. Nell’uomo un legame simile a quello dei primati avviene durante l’allattamento, un momento di abbandono e fiducia totale da parte del bambino nei confronti della madre.
Il bacio perciò, secondo Freud, richiamerebbe alla memoria esperienze infantili positive. Lo scambio nutritivo ed affettivo che si instaura tra la madre e il bambino, nell’adulto assume sfumature sensuali, ma cela un profondo bisogno di “nutrimento”. È l’amore il nutrimento dello spirito e gli amanti “comunicano” attraverso il bacio, cercando di esprimersi l’un l’altro quella fame di tenerezza, affetto, reciprocità e fiducia di cui hanno bisogno per sopravvivere