Coerentemente con questa impostazione ho ritenuto, e certo sarà così anche in futuro, di pubblicare un articolo che riferisce di un’opinione liberamente espressa, ripresa da molti siti e pagine specializzate, che ciascuno ha il diritto di conoscere per poterla poi, se nel caso, condividere o respingere.
Mai, dico MAI, ho fatto precedere un articolo scientifico da un mio giudizio, che avrebbe potuto pilotare arbitrariamente l’opinione di chi legge. E’ tale e tanta la stima e il riguardo che nutro per l’intelligenza delle persone da non poter lontanamente pensare di tranciare pareri, e peggio ancora giudizi, a scapito della libera riflessione che ognuno deve poter condurre, e della libera discussione che può e deve seguire.
Non è con gli anatemi, o oscurando le opinioni altrui, che si affermano le proprie ragioni: scrivendo questo non lancio critiche o accuse a nessuno ma mi limito a riaffermare quello che è sempre stato un principio ispiratore della mia vita.
Non ho difficoltà ad affermare che ho molti dubbi, per esempio, in tema di vaccini, diete, camere iperbariche e via dicendo: ciò non mi impedisce, e non mi impedirà in futuro, l’ascolto e il rispetto di chi ha un’opinione diversa dalla mia. Potrei aggiungere all’elenco di cui sopra le perplessità verso la Comunicazione Facilitata, ma anche nel caso specifico non ho alcuna difficoltà a confessare di privilegiare la cautela perché talvolta ho potuto verificare di persona che una C. F., non affidata a dilettanti allo sbaraglio, ha sortito ottimi risultati, impensabili – forse – con l’ausilio di altre metodologie. E’ insomma sulla scorta di queste esperienze che non mi sento di buttare, ogni volta, il bambino e l’acqua sporca… Il Comitato Scientifico non è d’accordo? Chissenefrega! Io sto dalla parte di quelle Persone (Autistiche), talvolta molto problematiche, che – al di là di ciò che pensano alcuni dotti signori - sono riuscite a trasmettere, perché no? anche grazie alla “maledetta” Comunicazione Facilitata sentimenti, bisogni e stati d’animo altrimenti repressi!
Leggo di inviti “ufficiali” di Angsa Treviso Onlus, rivolti ai propri soci, perché siano prese immediatamente le distanze da una Pagina come la mia che ha il torto di portare avanti (cito testualmente) una “tendenza consolidata e non emendabile”. Di dare spazio a tutti?
E’, quello dell’Associazione trevigiana, un giudizio che mi onora e che, stiano tranquilli, cercherò di rafforzare in futuro: avverto l’obbligo di dare voce a tutti, senza censure preventive o successive, perché tutti – come dicevo – possano formarsi un’opinione e liberamente decidere. Anzi: invito a mia volta, anche al di là di Angsa Treviso Onlus, a lasciare la mia pagina coloro i quali ritengono sbagliato che io porti avanti questa linea editoriale e con essa il principio di trasparenza e rispetto di tutte (non di tutte meno qualcuna) le opinioni in campo.
Di sicuro io continuerò a seguire con interesse i contributi di Angsa Treviso Onlus, lasciando questa pagina tra i preferiti e dando lo stesso suggerimento a quanti mi leggono o mi leggeranno.
Ci sono cose molto più importanti di un banalissimo “mi piace” di Facebook. Diciamo che sul bisogno di rispettare tutte le opinioni, e soprattutto quelle diverse dalle mie, non c’è margine di mediazione. Anzi: diciamo pure che è l’unica cosa che “mi piace” davvero!
Chiudo questa nota con le parole di Amelia Cafazzo, riprese da un altro commento al post di cui ci siamo occupati: “Aprire una discussione non credo che equivalga a creare”false illusioni”.
Non ho altro da aggiungere. Ringrazio dell’attenzione prestata.