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 Lungi da noi tentare un arbitrato tanto improbabile quanto impossibile, ma vorremmo rilevare un punto che, a nostro parere, distingue con chiarezza le posizioni.

lI diritto di cui parla Gianfranco Vitale è quello di avere una qualità di vita (per i nostri ragazzi) che possa essere definita tale (qualità!), mentre i diritti citati dal CSA sono quelli che le istituzioni sono tenute a garantire perché questa qualità possa essere perseguita ed, eventualmente, raggiunta.

Sappiamo bene che se tutte le famiglie imbracciassero la carta bollata ed i codici CC sottoponendo le istituzioni ad un fuoco di fila determinato ad ottenere ciò che spetta loro, queste lo otterrebbero ... prima o poi...

E chi lo ha fatto (o lo sta facendo ) può certificare che sia vero!

Ma il punto è questo: anche Vitale ha ottenuto il suoi LEA ma poi gli è sgorgata comunque la lettera di cui sopra! Perché? Perché i diritti, alla fine giusti (in quanto esigibili), finiscono per essere gestiti in modo (molto) poco specifico, ben lungi dagli standard richiesti dal duro compito di soddisfare le esigenze educative e abilitative di cui i soggetti autistici hanno urgente bisogno.

Crediamo che sia Gianfranco Vitale sia il CSA siano nel “loro” giusto!

L'autore della lettera ha espresso una protesta sacrosanta e reale (peraltro sottoscritta da centinaia di persone), lamentando la bassa qualità dei risultati che si stanno ottenendo anche là, dove i diritti si dicono giusti (come sopra), mentre CSA fa una giusta battaglia - con toni, in questo caso un po' troppo sopra le righe avendo a che fare con un papà e non con una istituzione - che Autismo e Società sostiene pienamente, per diffondere la pratica della pretesa dei diritti esigibili affinché questa diventi una routine acquisita da tutte le famiglie che vivono l’esperienza di avere un disabile (autistico o altro) in famiglia.

Quando si tratta di autismo, purtroppo, la strada è costellata di buche e dovunque ci si giri, se ne incontra una più o meno grossa. E’ indispensabile che in campo di autismo si verifichi il tanto auspicato cambio culturale che possa portare a tutti i livelli, operativi e decisionali, le competenze indispensabili per poter realmente fare qualcosa e non dire soltanto di averlo fatto.

 

Massimo Aureli e Cristina Calandra

Autismo e Società Onlus

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www.autismoesocieta.org

L'opinione

6 Luglio 2014

Carissimo Vitale,

ho visto il sito, che mi piace molto, sia nella veste grafica sia nei contenuti. Consulterò di sicuro periodicamente, tra le altre, la parte ControInformazione, dove ho ritrovato temi che mi interessano in modo particolare (dai costi dei beni comuni alla catastrofe ambientale di Taranto, per troppo tempo ignorata anche da buona parte della sinistra ....).

La presenza non solo di argomenti legati all'autismo mi sembra un valore aggiunto.

Ho visto poi il video e la lettera che ha scritto quasi 20 anni fa e non posso che registrare che la stessa lettera e le stesse espressioni di sdegno potrebbero essere scritte ed espresse oggi per le tante situazioni in cui le cose sono rimaste quelle di allora.
Sono però - o almeno voglio essere - ottimista e credo che qualcosa è cambiato, anche se il cambiamento è a macchia di leopardo e ancora lontano dall'obiettivo, che non dobbiamo mai stancarci di perseguire, dell'estensione reale a tutti dei diritti all'istruzione, alla salute, all'autodeterminazione. Denuncio in tutte le occasioni, nella mia posizione - certo più "comoda" - di operatore, questa negazione di diritti delle persone con autismo, tuttavia voglio anche continuare a mostrare che un'altra strada è possibile, che si può fare meglio e di più, in parte con le stesse risorse di oggi, in parte mettendo sul serio al centro dell'agenda politica (in modo concreto) il tema dei diritti di tutti coloro che lottano quotidianamente per ottenerne il rispetto.

Bello vedere Gabriele come turista nel video sul viaggio!

Un caro saluto e grazie per le finestre sul mondo che il suo sito ci apre.

Maurizio Arduino

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