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Nella denuncia si contesta anche il fatto che la madre del sedicenne non sempre veniva informata sul trattamento riservato al figlio. In particolare, il 3 agosto 2012, venne data nella cartella clinica l’indicazione di contenere il ragazzino ai quattro arti durante la notte «in via sperimentale», per fare uno «svezzamento» con il permesso e l’autorizzazione della mamma, che sarebbe dovuta essere allontanata dopo che il paziente si fosse addormentato.
Oltre al profondo sgomento procurato da questa notizia, restiamo allibiti dall’arretratezza dei termini della diagnosi: “psicotico simbiotico”, definizione che non viene più usata dalla comunità scientifica per i disturbi dello spettro autistico, ora più ampiamente definiti come “disturbi del neuro sviluppo”.
L’autismo, infatti, non ha nulla che fare con la tesi retriva che una madre con la sua anaffettività ne sia la causa. Purtroppo, nella Psichiatria di Alzano Lombardo le idee espresse sull’autismo sono arretrate e dannose, e altrettanto lo sono i mezzi impiegati per fare in modo di interrompere il legame simbiotico con lo “svezzamento”: essi sono riconducibili a pratiche anacronistiche e scorrette, che non hanno alcuna scientificità e che hanno dimostrato largamente la loro inefficacia. In tal senso, è opportuno ricordare che laLinea Guida n. 21 (Trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e adolescenti) dell’Istituto Superiore di Sanità non contempla affatto trattamenti psicodinamici come quelli applicati ad Alzano Lombardo.

Ci chiediamo come mai un adolescente debba essere internato per cinque mesi in una struttura psichiatrica assolutamente inadeguata e impreparata ad affrontare i problemi che implica l’autismo.
Recentemente l’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), nel corso di un’audizione con il Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera [se ne leggaampiamente anche nel nostro giornale, N.d.R.], ha richiesto residenze sociosanitarie altamente specializzate, per avere personale preparato ad affrontare i periodi difficili che possono attraversare le persone con autismo. Infatti, di fronte a questa impreparazione generale, urge trovare risposte concrete e possibili.

In conclusione, esprimiamo gratitudine al professionista psichiatra Gavino Maieli, che ha denunciato i maltrattamenti. Ed esprimiamo solidarietà alla famiglia, restando a disposizione.

* Presidente nazionale dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici)

 

L'opinione

6 Luglio 2014

Carissimo Vitale,

ho visto il sito, che mi piace molto, sia nella veste grafica sia nei contenuti. Consulterò di sicuro periodicamente, tra le altre, la parte ControInformazione, dove ho ritrovato temi che mi interessano in modo particolare (dai costi dei beni comuni alla catastrofe ambientale di Taranto, per troppo tempo ignorata anche da buona parte della sinistra ....).

La presenza non solo di argomenti legati all'autismo mi sembra un valore aggiunto.

Ho visto poi il video e la lettera che ha scritto quasi 20 anni fa e non posso che registrare che la stessa lettera e le stesse espressioni di sdegno potrebbero essere scritte ed espresse oggi per le tante situazioni in cui le cose sono rimaste quelle di allora.
Sono però - o almeno voglio essere - ottimista e credo che qualcosa è cambiato, anche se il cambiamento è a macchia di leopardo e ancora lontano dall'obiettivo, che non dobbiamo mai stancarci di perseguire, dell'estensione reale a tutti dei diritti all'istruzione, alla salute, all'autodeterminazione. Denuncio in tutte le occasioni, nella mia posizione - certo più "comoda" - di operatore, questa negazione di diritti delle persone con autismo, tuttavia voglio anche continuare a mostrare che un'altra strada è possibile, che si può fare meglio e di più, in parte con le stesse risorse di oggi, in parte mettendo sul serio al centro dell'agenda politica (in modo concreto) il tema dei diritti di tutti coloro che lottano quotidianamente per ottenerne il rispetto.

Bello vedere Gabriele come turista nel video sul viaggio!

Un caro saluto e grazie per le finestre sul mondo che il suo sito ci apre.

Maurizio Arduino

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