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Nel secondo studio invece, il team coordinato da Michael Wingler, del Cold Spring Harbor Laboratory di New York, ha sequenziato l'esoma di 2,500 famiglie con un figlio autistico e uno sano. Comparando le mutazioni presenti nei Dna dei due fratelli, i ricercatori hanno potuto calcolare in che modo ogni singolo gene contribuisce ad aumentare il rischio di sviluppare la malattia, riuscendo a risalire alle mutazioni coinvolte in circa il 21% delle diagnosi. Molti dei geni emersi in questo studio inoltre sembrerebbero coinvolti anche nello sviluppo di altri deficit cognitivi e patologie psichiatriche come la schizofrenia, una scoperta che sembrerebbe indicare che alcuni farmaci e terapie sviluppati per queste malattie potrebbero risultare efficaci anche nel caso dell'autismo.

“Si tratta di un lavoro di estrema importanza, che ci porta un passo più vicini alla comprensione delle basi genetiche dell'autismo”, racconta David Skuse, del Great Ormond Street Hospital, uno degli autori del primo studio. “Queste informazioni potrebbero presto aiutarci a spiegare alle famiglie affette da autismo perché i loro figli soffrono della malattia, e quale sia il rischio che si presenti anche in eventuali fratelli. Creare una banca di dati genetici su una malattia la rende inoltre più appetibile da un punto di vista commerciale per le aziende farmaceutiche, il che vuol dire che in futuro potremmo vedere aumentare le terapie disponibili contro l'autismo”.

L'opinione

6 Luglio 2014

Carissimo Vitale,

ho visto il sito, che mi piace molto, sia nella veste grafica sia nei contenuti. Consulterò di sicuro periodicamente, tra le altre, la parte ControInformazione, dove ho ritrovato temi che mi interessano in modo particolare (dai costi dei beni comuni alla catastrofe ambientale di Taranto, per troppo tempo ignorata anche da buona parte della sinistra ....).

La presenza non solo di argomenti legati all'autismo mi sembra un valore aggiunto.

Ho visto poi il video e la lettera che ha scritto quasi 20 anni fa e non posso che registrare che la stessa lettera e le stesse espressioni di sdegno potrebbero essere scritte ed espresse oggi per le tante situazioni in cui le cose sono rimaste quelle di allora.
Sono però - o almeno voglio essere - ottimista e credo che qualcosa è cambiato, anche se il cambiamento è a macchia di leopardo e ancora lontano dall'obiettivo, che non dobbiamo mai stancarci di perseguire, dell'estensione reale a tutti dei diritti all'istruzione, alla salute, all'autodeterminazione. Denuncio in tutte le occasioni, nella mia posizione - certo più "comoda" - di operatore, questa negazione di diritti delle persone con autismo, tuttavia voglio anche continuare a mostrare che un'altra strada è possibile, che si può fare meglio e di più, in parte con le stesse risorse di oggi, in parte mettendo sul serio al centro dell'agenda politica (in modo concreto) il tema dei diritti di tutti coloro che lottano quotidianamente per ottenerne il rispetto.

Bello vedere Gabriele come turista nel video sul viaggio!

Un caro saluto e grazie per le finestre sul mondo che il suo sito ci apre.

Maurizio Arduino

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